Palinsesti Rai, il dg Rossi: «Gli addii? Noi sfavoriti dal tetto compensi. Quello di Annunziata è incomprensibile»

Dopo l'addio a fotofinish di Bianca Berlinguer, la reazione di viale Mazzini alla vigilia della presentazione dei palinsesti

Palinsesti Rai, il dg Rossi: «Gli addii? Noi sfavoriti dal tetto compensi. Quello di Annunziata è incomprensibile»

di Redazione Web

Con l'uscita dei palinsesti Mediaset, oggi in viale Mazzini, gli animi sono sereni. Alla vigilia della presentazione dei nuovi palinsesti Rai, infatti, nonostante lo "scippo" di Bianca Berlinguer da parte dell'azienda di Cologno Monzese, nessun allarmismo ingiustificato. Il diretto generale della Rai, Giampaolo Rossi, non appare affatto preoccupato e, in una lunga intervista, dice la sua sugli addii che ha vissuto la sua azienda in quest'estate infuocata. 

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Giampaolo Rossi sui palinsesti: «Vi spiego gli addii Rai» 

Rossi, in una lunga intervista al Corriere della Sera, professa calma e tranquillità: «Siamo qui da 50 giorni: abbiamo evitato uno sciopero generale dei dipendenti, indetto contro la precedente gestione, chiuso il contratto di servizio che giaceva da nove mesi e definito i palinsesti autunnali a tempo di record».

E con serenità affronta il tema degli addii dalla Rai, analizzandoli uno a uno.

Sulla Berlinguer, ad esempio, appare realista e parla di un mercato dei volti noti della televisione italiana in continuo movimento: «Ha fatto una scelta di vita, dispiace che l'abbia fatta così a ridosso della presentazione in cui era stata confermata». Poi, l'addio più chiacchierato. Quello di Fabio Fazio che dalla prossima stagione sarà su Discovery: «Fazio è uscito prima che arrivassimo», rivela il Dg Rai. E su Lucia Annunziata, invece, si lascia sfuggire una polemica velata: «Annunziata? Ancora oggi le sue motivazioni mi risultano poco comprensibili»

Chi saranno i sostituti?

Con l'addio al fotofinish di Berlinguer, adesso, la domanda che sorge spontanea è: chi prenderà il suo posto? Ovviamente per la Rai è stato un fulmine a ciel sereno (o quasi) e, dunque, il sostituto o la sostituta ancora non ha un nome e un cognome: «Si deciderà con calma». A pesare, secondo Rossi, il terro di 240mila euro agli stipendi è un fattore che sfavorisce in un mercato competitivo e con competitor che non hanno alcun limite. Il rischio maggiore è che la Rai diventi un incubatore dove far crescere nuovi talenti, poi scippati dalle altre emittenti, sottolinea Giampaolo Rossi.

Come sarà la nuova Rai?

Rossi parla dei nuovi palinsesti con la prospettiva di valorizzazione delle risorse interne, con una pluralità di programmi e di contenuti, oltre che di volti. Dalla prossima stagione i canali Rai saranno organizzati secondo criteri di genere, uscendo definitivamente da una visione ideologica. Domani tutto sarà più chiaro, ma da Viale Mazzini sono certi di aver dato inizio a una nuova era. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Luglio 2023, 10:41
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