Kasia Smutniak è Livia in "Domina": «La prima femminista di Roma, per i nostri diritti da difendere per sempre»

Video

di Michela Greco

«Ciò che abbiamo conquistato, se non viene protetto, può essere cancellato». Secondo Kasia Smutniak, che la interpreta in Domina - su Sky e Now da venerdì 14 maggio 2021– la parabola di Livia Drusilla, «la prima vera femminista», è emblematica per capire il presente. Soprattutto per chiarire come i diritti delle donne non debbano considerarsi acquisiti una volta per tutte. Il visual della serie - girata negli studi di Cinecittà e interpretata anche da Isabella Rossellini e Liam Cunningham - la presenta mentre si posa una corona d’oro sulla testa. Il claim recita “L’imperatore più potente di Roma è una donna”. Tutto per evocare la forza simbolica di un personaggio storico che grazie alla sua determinazione riuscì a trasformarsi da moneta di scambio politico e strumento riproduttivo, come era uso all’epoca, in burattinaia della Città Eterna. 


«Livia esercitò il potere tramite il suo uomo e altri uomini – spiega lo sceneggiatore Simon Burke – Era la più famosa e la più bella, veniva da una famiglia di noti repubblicani e diventò la moglie di un tiranno». Augusto (Matthew McNulty) era infatti il grande nemico di suo padre, colui che aveva tolto tutto alla sua famiglia, ma al ritorno dall’esilio Livia lo sposò e divenne la sua consigliera politica. «Questo racconto è importante per il momento in cui viviamo – afferma Smutniak – C’è bisogno di storie di donne che hanno avuto un grande impatto. Ed è una cosa inedita sentir narrare l’antica Roma da un punto di vista femminile».
Tra lotte di potere, sesso, violenza e congiure, Domina mostra dunque l’affermazione di una donna che passa dall’obbligo di «dare figli a Roma» alla dolorosa rinuncia a quegli stessi figli pur di mantenere e accrescere la sua influenza. 


«Livia riuscì a far sì che venissero create leggi affinché le donne avessero diritto all’eredità – aggiunge l’attrice - e noi oggi, in certi posti del mondo, vediamo ancora ragazze che vengono date in sposa. È importante sapere che certe conquiste sono state fatte 2000 anni fa e che poi sono state annullate». Non sorprende, quindi, che Smutniak sia un’appassionata di storia: «Ma soprattutto di quella legata alla Seconda Guerra Mondiale - specifica - probabilmente perché vengo dalla Polonia: la casa di mia nonna era costruita sulle macerie di un ex ghetto e sui palazzi della mia città c’erano i buchi dei proiettili.


Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Maggio 2021, 08:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA