Addio a Bruno Arena, la metà dei Fichi d'India

Addio a Bruno Arena, la metà dei Fichi d'India

di Paolo Travisi

Quella frase era diventata un tormentone, nel momento stesso in cui venne lanciata dal palcoscenico di Zelig, probabilmente già sperimentata anni prima nei villaggi turistici, dove I Fichi d’India hanno iniziato il loro viaggio nel cabaret. “Amici ahrarara” è divenuto quasi all’istante il marchio di fabbrica della risata per Bruno Arena e Max Cavallari. Amici per la pelle, ancor prima che colleghi comici. E anche ora che la metà della coppia comica, Bruno, se n’è andato all’età di 65 anni. «Hai preso la valigia e le parrucche? Adesso farai ridere i grandi lassù… È solo un arrivederci. Ti amerò per sempre», scrive Cavallari sui social. Una dichiarazione d’amore fraterno, forte quanto quella del figlio Gianluca Arena, che ha scelto la stessa strada del padre: «Il mio super eroe... <USDEFAULT>Ha affrontato il male da guerriero. Fino all’ultimo», scrive Gianluca, che dal padre ha ereditato l’autoironia. «Ho fatto Colorado, ma nemmeno mamma mi ha visto», è il messaggio d’apertura dell’account.
Bruno Arena, dopo un brutto incidente d’auto che gli ha fatto perdere la vista a un occhio, nel 1998 ha conosciuto il suo sodale, e sono nati I Fichi d’India, che li hanno spinti verso il grande successo popolare. È stata Mediaset a portarli nelle case di milioni di italiani con La Sai l’ultima?, Zelig, Colorado, con i loro sketch e quella canzone-parodia dei Neri per caso, “Tichi Tichi” un altro tormentone che spalancò loro le porte del cinema negli anni degli incassi milionari. Lavorarono in diversi cinepanettoni con Boldi e De Sica, che ora lo saluta su Instagram, e persino nel Pinocchio di Benigni che affidò loro il ruolo del gatto e della volpe. Poi nel 2013, un grave malore, un aneurisma, lo costrinse al ritiro dalle scene, ma il suo amico Max Cavallari non lo ha dimenticato. Anzi, è sempre stato al suo fianco, pubblicando foto e video di loro due vicini, anche nei momenti di dolore. Ma se YouTube è oggi il termometro della popolarità, che nei primi anni Duemila era invece la televisione, basta guardare i milioni di visualizzazioni che hanno i loro sketch, per capire quanto siano amati ancora oggi i Fichi d’India.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2022, 06:00