Baricco e la malattia, come sta lo scrittore? «A dicembre mi sono sposato. Ora va meglio: è il desiderio che annienta la paura»

L'autore è stato ospite a Che Tempo Che Fa, trasmissione televisiva condotta da Fabio Fazio

Baricco e la malattia, come sta lo scrittore? «A dicembre mi sono sposato. Ora va meglio: è il desiderio che annienta la paura»

di Redazione web

Il celebre autore Alessandro Baricco parla dopo la malattia e lo fa nello studio di Che Tempo Che Fa. Ad accoglierlo, il padrone di casa Fabio Fazio. Lo scrittore si presenta in trasmissione con un cappello nero, una sciarpa a quadri e guanti con le mezzedita scoperte: «Come stai?» gli chiede Fabio Fazio a Che tempo che fa e sembra la domanda più difficile. «La risposta più onesta è sto bene, d'altra parte non sarei qua. Poi sono uno che ha passato l'estate in un ospedale al san Raffele, lasci giù bei pezzi di te. Quando esci hai pezzi da recuperare, sei in salita. Dovevo lavarmi i denti ed ero così debole che non riuscivo a fare il gesto se non muovendo solo la testa, e mi chiedevo se sarei mai uscito. Ora vado benissimo. È un grosso cammino che non ho ancora finito, c'è una lentezza implacabile». 

La malattia

La lunga malattia lo aveva costretto ad una uscita di scena che aveva annunciato sui social. Mentre stasera rivela di essersi sposato a dicembre.
«Il maestro è lui, è il corpo, quante cose belle e brutte ti detta nella vita. Gli attacchi di panico, che è una cosa del corpo geniale.

Non ti vuoi dire che non stai bene al mondo e te lo dice lui». Con il mio corpo «abbiamo vissuto insieme momenti pazzeschi».

Perchè la scelta di comunicare la malattia sui social? «Era una scelta pratica, lo devi dire che non stai bene e lo devono capire. I social non c'erano prima. Mi è accaduto due volte, ed è stato molto utile. Ho scoperto che c'è un sacco di gente che mi vuole bene. Quell'ondata di affetto vero. Aveva dato senso alla loro vita e gli veniva a mancare un maestro con cui avevano un'intimità. Io avevo un passato da antipatico non ero abituato che il mondo mi volesse bene. È stata un'esperienza forte. Che poi le malattie dei vip siano diventate notizia prelibata mi lascia un po' interdetto. Lì è scattato un giro vizioso, troppi raccontano dettagli, genera effetto paura. Non so se diamo il messaggio giusto. La mia malattia è un'anomalia, la prende uno su centomila. State tranquilli».

La paura? «La vendiamo molto, ed è una delle cose che sbagliamo. La paura c'entra col desiderio, smetti di desiderare ed inizi ad aver paura. Èil desiderio che annienta la paura».


Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Gennaio 2024, 22:16
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