Frankie hi-nrg: «Jesus Christ Superstar? Attuale più che mai in tempo di guerra»

Il pioniere del rap italiano nel musical di Piparo in scena da oggi a Roma

Frankie hi-nrg: «Jesus Christ Superstar? Attuale più che mai in tempo di guerra»

di Valerio Di Marco

Lo troveremo da oggi (e fino al 7 aprile) al Teatro Sistina nei panni di Erode Antipa nel musical “Jesus Christ Superstar” (regia di Massimo Romeo Piparo). Frankie hi-nrg mc, pioniere dell’hi-hop italiano, è un artista a tutto tondo, che ama le nuove sfide...

Come si è trovato in un musical, lei che viene da tutt’altro ambito artistico?

«Bene. Parliamo di una rock opera straordinaria, con bellissime musiche e parole. E sono stato accolto con tanto affetto in questa compagnia di grandi professionisti».

Come è il “suo” Erode?

«Divertente, stravagante, a rappresentare l’esasperazione dei vizi di una corte spietata. Un personaggio distante dall’idea che in genere le persone hanno di me. Entrerà in scena interpretando la prima versione del famoso brano in chiave hip-hop, e vestito in abbigliamento riconducibile alla vecchia scuola del genere, la cui nascita è contemporanea all’uscita del film. Sarà un momento leggero prima del processo e del calvario di Gesù».

La figura di Antipa, come quella del padre Erode il Grande che ordinò la Strage degli innocenti, purtroppo è attuale alla luce di quanto accade oggi in Medio Oriente. “Jesus Christ Superstar” è sotteso da un forte messaggio di pace universale.

«Di “Erodi” è piena la storia e questa gente non accenna a voler uscire di scena. Lo stesso nome richiama qualcosa che “erode” l’umanità. L’uomo può sempre realizzare la pace. Gesù era un uomo. Trasformare l’acqua in vino significa trasformare la normalità in qualcosa di speciale. Cristo è scomodo perché mostra a tutti gli uomini come essere attori di una rivoluzione che si fa con l’amore e con l’esempio. E dico queste cose da ateo».

L’opera di Lloyd Webber fu rivoluzionaria, 50 anni fa. Che ruolo ha oggi la religione?

«Gli anni 70 hanno rappresentato il massimo della libertà, le grandi leggi libertarie in Italia risalgono a quegli anni, dopodiché c’è stata una ri-diminuzione delle conquiste. La religione rappresenta una limitazione, anche se riconosco il valore politico del Papa attuale».

Ha in preparazione altri progetti a breve?

«A maggio darò il via a un podcast, “Cinecittadini”, sul mondo del cinema, con interviste ad attori e maestranze. Ne ho curato anche la colonna sonora, strumentale».

E un nuovo album?

«Al momento non c’è niente di definito».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2024, 06:00