Luigi Tenco, la morte che sconvolse il Festival di Sanremo. Il giallo dopo quasi 50 anni
di Emilio Orlando
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La perizia legale conferita nelel ore successive all' istituto di medicina legale, confermò la causa della morte. La pistola trovata sotto il cadavere del cantautore era una “Walther PPK” calibro 7.65, un modello molto diffuso tra i possessori di armi in quegli anni perchè leggera e facilmente occultabile per il trasporto. L' aveva acquistata in un' armeria l' anno precedente in quanto possessore del porto d' armi per difesa personale ed essendo un personaggio pubblico molto in vista e conosciuto la prefettura glielo concesse. Possedeva anche altre armi da fuoco come una carabina“ Beretta 22 modello Olimpia”, un revolver“ Arminius calibro 22” e una “Dwp P08Luger calibro 7.65 Parabellum”. Su un tavolino della stanza, la polizia repertò un biglietto scritto a mano che le perizie grafologiche attribuirono a Luigi Tengo dal testo drammatico che recitava così:«Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.». Questo inirizzò le indagini in direzione del possibile suicidio. Negli ultimi anni giornalisti e scrittori appassionati del caso Tenco anno palesato molti dubbi circa le circostanze del decesso.
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Primo fra tutti quello relatico alle deficienze nelle indagini: la rimozione e il riposizionamento postumo. Altre teorie più o meno complottiste come l'appartenenza del commissario Arrigo Molinari alla loggia massonica P2 ed alla Gladio. Inoltre Luigi Tenco poche settimane prima della sua morte denunciò un episodio sinistro avvenuto a Santa Margherita Ligure. Due automobili, dopo averlo speronato, provarono a mandarlo fuori strada. I famigliari vollerò chiarire definitivamente quei dubbi che circondavano al morte del cantautore ed adistanza di trentotto anni, il 12 dicembre 2005, con una richiesta presentata dagli avvocati del fratello Valentino tenco, la procura della Repubblica di Sanremo ordinò la riesumazione della salma per effettuare nuovi accertamenti, tra cui un' autopsia approfondita visto che il giorno della morte venne eseguita una semplice ispezione cadaverica. Le indagini scrissero la parola fine sul caso stabilendo e confermando con certezza il 15 febbraio 2006 il suicidio. Ipotesi confermata anche da altri amici cantanti del calibro di Bruno Lauzi, Gino Paoli, Ornella Vanoni e Fabrizio De André. Secondo i loro racconti Tenco era rimasto traumatizzato dal tentativo di suicidio Paoli nel 1963. Lauzi disse che tenco, non era depresso ma quando era già di morale palesava più volte l' intenzione di volersi sparare.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Febbraio 2019, 13:41
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