Sanremo 2023, Rosa Chemical: «Al Festival per far capire agli italiani che non esiste soltanto un tipo di amore»

Sanremo 2023, Rosa Chemical: «Al Festival per far capire agli italiani che non esiste soltanto un tipo di amore»

di Totò Rizzo

Il brivido, la scossa, lo shock del 73° Festival di Sanremo arrivano da un… eremitaggio a Sant’Angelo in Vado (Marche): lì Rosa Chemical, al secolo Manuel Franco Rocati (25 anni lunedì prossimo, 30 gennaio) si è ritirato per ispirarsi, due anni fa; poi, da una seratina «di perdizione», è venuta fuori “Made in Italy”, la canzone che porta in gara: «Parlo di amore libero, sesso, libertà, uguaglianza, rispetto».

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A Sanremo, la basilica del nazional-popolare: qualcuno potrebbe cambiare canale.

«Non mi preoccupo. Non ho verità assolute, è il mio punto di vista, apro un dibattito. La canzone è orecchiabile, ballabile ma fa riflettere. Magari il messaggio non è così semplice per tutti».

Ovvero…

«Il sesso non è ad uso esclusivo di procreazione, non esiste solo la famiglia tradizionale, l’amore monogamo è spesso figlio dell’egoismo, del possesso. Non sono il sacerdote del poliamore, metto gli italiani di fronte ad altre possibilità».

Da Alpignano, nel Torinese, a Sanremo.

«Sono sempre stato iperattivo, creativo. Da ragazzo vestivo da donna, smalto, capelli lunghi. Mai bullizzato, al massimo qualche risatina sul pullman. Alla musica mi sono avvicinato di riflesso. Sono stato autodidatta in tutto. Ho lasciato la scuola per l’arte, ho fatto il writer – graffiti, tatuaggi –, il modello, mi sono trasferito a Londra a 19 anni, mi ha supportato mamma, la mia prima fan, le sarò grato a vita ma sono tornato, tutto troppo caro per le mie tasche. Mi ricordo che compravo pacchi di riso da 10 chili e verdure surgelate. Mica avevo i soldi per andare al ristorante».

Invece va all’Ariston e in tre minuti buca il salvagente della normalità.

«La normalità è un concetto astratto. Normalità è ciò che ti fa essere felice senza negare i diritti degli altri».

Divamperà la polemica, immagini i social.

«Si creeranno schieramenti, arriveranno gli insulti, lo so: ma ho le spalle larghe».

Al festival era già stato lo scorso anno ospite di Tananai nella serata delle cover per un omaggio a Raffaella Carrà con “A far l’amore comincia tu”. Lei si inserì col suo rap invitando a unire due letti singoli. Dodici mesi dopo si spinge più avanti con “Made in Italy”: “Nel mio letto c’è spazio, da due passiamo a tre, più siamo meglio è”.

«Sono cresciuto coi miei nonni, una famiglia cosiddetta tradizionale.

La mia non lo era già più, mio padre e mia madre separati. Con mio padre siamo in contatto anche se non lo vedo da un sacco di anni. La mia è una generazione piena di distrazioni, le chat hanno smantellato il concetto già vacillante della fedeltà. Non è immediato da capire, lo comprendo. Mia nonna, quando le dico che ho una relazione aperta, sgrana gli occhi e mi chiede: ma che vuol dire? Il fatto è che nei sentimenti siamo ancora radicati più nel ricevere che nel dare, che io possa guardare e desiderare più di una persona non è ancora contemplato, quantomeno ufficialmente».

Oltre che con la canzone in gara, sorprenderà anche nel duetto per la serata delle cover?

«Spero di sì, con un artista che mi rispecchia, in un certo senso. Il brano parla di un altro tipo di sessualità, inneggia all’autoerotismo che è ancora un argomento tabù soprattutto per le donne».

Vedi alla voce rapper, suggerisce il web quando si digita il suo nome.

«In effetti io non mi definisco un rapper, né un cantante. Sono un’artista. La musica per me è un mezzo, non un fine».

Come si sta preparando all’esordio a Sanremo?

«Ho consultato uno psicologo, preso lezioni di yoga, sono andato a quelle di canto. Insomma, nel migliore dei modi per nascondere una certa ansia. Per il resto non mi interessa la classifica: ad arrivare primo non ci penso nemmeno, sesto o ventottesimo è la stessa cosa».

Rassicuri qualcuno che magari si è un po’ allarmato dopo questa intervista.

«Non mi drogo e sono astemio. Credo che basti».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2023, 14:05
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