Clara Soccini: «Da “Mare fuori” a Sanremo, sul palco porto tutte le mie fragilità»

La ventiquattrenne artista della provincia di Varese interpreta la trapper Crazy J nella popolare fiction della Rai. "E' accaduto tutto in un anno, dalla televisione alla vittoria a Sanremo Giovani"

Clara Soccini: «Da “Mare fuori” a Sanremo, sul palco porto tutte le mie fragilità»

di Totò Rizzo

Scordatevi Crazy J, la trapper di “Mare fuori” strafortunata fiction Rai. Perché Clara (all’anagrafe Soccini, dalla provincia di Varese, 24 anni) non è “una dura” come il suo personaggio e si commuove addirittura due volte davanti ai giornalisti presentando “Diamanti grezzi”, il brano che, grazie alla sua vittoria a Sanremo Giovani con “Boulevard”, porterà in gara al festivalone. «Se proprio devo trovare qualcosa in comune con lei, è che entrambe siamo due teste calde».

Tutto nasce da una pianola regalata dal nonno a suo fratello. A 6 anni lei ci strimpella su, così da far capire che parte della sua vita potrebbe passare tra gli 88 tasti bianchi e neri dello strumento per eccellenza. Due anni di studio, poi capisce che è il canto la sua passione ed è quello su cui vorrebbe applicarsi.

Ma anche se alla fine accade tutto in un anno, un fatidico 2023 (“Mare fuori”, Sanremo Giovani, adesso l’Ariston) il percorso è lungo e prende pure altre strade. A 16 anni va a fare la modella a Milano. E siccome chi fotografa scruta a volte l’anima, durante uno shooting le chiedono «ma tu, in realtà, che vuoi fare?». E lei, sicura, risponde «la cantante». Filmano due o tre canzoni e i video finiscono su Instagram. E adesso Clara è qui: «È un sogno che si avvera, Sanremo».

Così come quello di cantare nella serata delle cover con Ivana Spagna, «un modello di artista internazionale e di lungo corso», la definisce. Perché proprio “Il cerchio della vita”, il leit-motiv del “Re Leone” che Spagna portò al successo nella versione italiana del cartoon? «Lo devo a mia madre: sono cresciuta ciucciando il latte dal biberon e ascoltando questa canzone, già un po’ più grande volevo poi che me la facesse sentire sempre. Insomma, sarà tornare bambina, una bella emozione, amplificata dal fatto che la canterò davanti a tanta gente» (ad accompagnare lei e Spagna ci sarà anche il Coro di Voci Bianche del Teatro Regio di Torino).

Tornando alla gara, “Diamanti grezzi” è nata prima come titolo che come brano, praticamente quasi un manifesto esistenziale: «”Diamanti grezzi” siamo tutti noi, con le nostre imperfezioni, le nostre fragilità.

Non dobbiamo aver pudore a mostrarle, a svelare agli altri chi siamo anche nelle debolezze. Io ho capito d’aver sbagliato quando ambivo alla perfezione. È una meta irraggiungibile, un’utopia che ci abbaglia pericolosamente. Tanto che, alla fine, sono crollata e ho attraversato due anni difficili nei quali avevo anche pensato di gettare la spugna. Quello che possiamo fare è lavorare su noi stessi, sui nostri limiti, per cercare di essere solo migliori». 

“Mare fuori” è stata l’ennesima occasione: «Poter fare conoscere me stessa e la mia musica attraverso un personaggio che rispecchia la mia voglia di cantare in  una fiction così popolare, è stato un colpo di fortuna» e glissa quando qualcuno le chiede se non si sia chiesta se la partenza della nuova serie a pochi giorni dalla sua esibizione all’Ariston (il 1° febbraio su Raiplay) possa in qualche modo avvantaggiarla.

Al festival ha voglia di conoscere il suo mito Loredana Bertè («mito assoluto»), di reincontrare Ghali  («a Sanremo Giovani mi ha fatto un sacco di complimenti») e Mr. Rain col quale ha fatto anche un feauturing. E non vede l’ora, dopo Sanremo, che esca il suo primo album, “Primo”, il 16 febbraio, e di partire per il suo primo tour nei club, un mese di marzo già pieno di appuntamenti. «Un po’ d’emozione per i live, molta adrenalina e pure qualche lacrima». Ancora.  


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Gennaio 2024, 12:51
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