Monnezza, la denuncia sociale nel nuovo brano di Emilio Stella

Monnezza, la denuncia sociale nel nuovo brano di Emilio Stella

di Lorena Loiacono
È diventato famoso per i suoi divertentissimi tormentoni estivi, come Capocotta non è Kingston. Ma oggi Emilio Stella, giovane cantautore romano classe 1983, è cresciuto. I suoi brani hanno un valore sociale, morale. Raccontano di periferie e case popolari, di vite difficili e di ragazzi che, con la vita, ci devono combattere. 

Nasce così il nuovo singolo Monnezza. In cui la spazzatura riversa in terra, sotto gli occhi di tutti, diventa metafora di quel che ci circonda. La puzza non si sente perché ci hanno abituato e ancora Lo schifo è nel cervello di chi stupra la natura, parliamo tutti tanto ma poi chi è che se ne cura?. Semplice, diretto. Uno scenario fin troppo noto ai cittadini di Roma che, tra le rime del brano, riscoprono un valore più profondo da dare all'amore e al rispetto per la propria città. 



Emilio Stella è diventato grande? «In realtà spiega il musicista ho tanti brani dedicati al sociale. Poi però sono diventato famoso, se così si può dire, con la canzone su Capocotta. Tra i brani a cui sono più affezionato ci sono Aria e A testa Alta che sarà anche il nome del nuovo album». Un nuovo album, dunque, e un nuovo grande progetto in cantiere: a gennaio infatti Stella sarà in teatro, in quella «periferia ai margini della città dove sono cresciuto, a Pomezia. Porto in scena i personaggi reali. Di quella Roma popolare che racconto nelle mie canzoni».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Ottobre 2016, 09:09