Dopo il live di Barcellona, la musica in pressing sulle istituzioni: «Sì ai concerti sicuri». Franceschini stanzia 3 milioni per bande e jazz

Dopo il live di Barcellona, la musica in pressing sulle istituzioni: «Sì ai concerti sicuri»

di Claudio Fabretti

Se si riapre ai concerti è tutta un'altra musica. L'esempio del live di Barcellona - con cinquemila persone ammesse previo tampone - ha dato la scossa, dopo mesi di inerzia e passività. E ora i musicisti provano a ottenere quelle risposte che finora sono sempre mancate. Perché si può stare distanziati al ristorante o in chiesa e non in un teatro o in un cinema, oppure addirittura in uno spazio musicale all'aperto? Il sospetto che il settore della cultura e dello spettacolo in questi mesi sia sempre stato considerato non essenziale si fa sempre più concreto. E ora che lo show-esperimento spagnolo ha dimostrato che si può addirittura tornare ad assistere a un concerto tutti insieme, assembrati sotto un palco, si aprono nuove strade.

Francesco Baccini: «Per il governo sempre invisibili. Ma ora ripartiamo, almeno dai teatri»


«C'è finalmente la possibilità di ripartire, smettendo di inseguire il virus - ha sottolineato Vicenzo Spera, presidente di Assomusica - Noi siamo già pronti per farlo. Abbiamo in cantiere un esperimento teatrale su questa falsariga e uno all'aperto. Abbiamo già lavorato con le aziende sanitarie, abbiamo i protocolli. Aspettiamo solo che gli enti ci autorizzino».

Marco Conidi: «Avete sulla coscienza i mancati sorrisi di milioni di italiani»


Il problema, però, è rappresentato dal muro di gomma opposto finora dalle istituzioni. «Non ci ascoltano, non ci considerano prioritari.

Eppure il nostro comparto offre lavoro a settecentomila persone con relative famiglie», ha commentato con amarezza il musicista Paolo Belli.


Sarà la volta buona? Per ora tutto tace. E dal ministero della Cultura filtrano solo nuovi ristori, con destinazioni anche stranamente circoscritte. «Tre milioni di euro in più per sostenere e rafforzare le azioni di tutela e protezione della musica jazz, dei festival, dei cori e della bande, settori particolarmente colpiti dalle conseguenze della pandemia». Così il Ministro Dario Franceschini ha annunciato un nuovo decreto che stabilisce le modalità di ripartizione delle risorse del Fondo per il sostegno del settore dei festival, dei cori e bande musicali e della musica jazz.

«La musica dal vivo ha concluso il ministro Dario Franceschini - sta ancora attraversando una crisi drammatica e per questo va aiutata fino al completo ritorno alla normalità». Già, ma ora c'è bisogno di vedere un raggio di speranza fuori dal tunnel di questo anno. E l'estate è la stagione ideale per ripartire, in sicurezza. C'è una voglia matta di tornare a respirare. E la musica, più che mai, è ossigeno.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Marzo 2021, 10:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA