Jerry Calà: «Io, rapito per ridere, anche di me. Vacanze di Natale? Fu trasgressivo»

L’attore dirige il suo nuovo film. Nel cast anche Boldi e Venier

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di Paolo Travisi

Settimo film da regista per Jerry Calà, che a Napoli ha girato una commedia in cui si prende molto in giro, “Chi ha rapito Jerry Calà?”, in sala dal 19 dicembre e sulle principali piattaforme. Il film, infatti, racconta di una banda di improbabili criminali che decide di rapire il comico per chiedere un riscatto. Ma sembra che nessuno sia disposto a versare un centesimo per lui.

Nel film quanta differenza c’è tra personaggio e persona?

«Sono io che interpreto me stesso, ma con molta autoironia, perché faccio capire che non sono questo stinco di santo nella vita, per cui anche gli amici a cui si rivolgono i rapitori per il riscatto avranno qualche risposta dubbia. A parte questo, è una commedia molto realistica, dove c'è una comicità di situazione».

È anche un film di famiglia: c’è suo figlio, la sua ex moglie Mara Venier, i suoi amici Smaila e Boldi. Perché?

«Per dare forza alla storia mi è piaciuto che ne facessero parte quelli che realmente sono i miei amici nella vita, ci stava che il contorno fosse vero».

C'è anche Nando Paone, con cui recitò in “Bomber”.

«È stato bellissimo ritrovarsi dopo così tanti anni, è stato felicissimo e ha disegnato il personaggio di un delinquente di quartiere molto divertente. Gli attori napoletani hanno una marcia in più, una musicalità unica».

Il 30 dicembre tornerà in sala, “Vacanze di Natale”, a distanza di 40 anni. È stata una commedia irripetibile, perché?

«Ruppe i meccanisimi della commedia che andava in quegli anni, quei film scollacciati o dai toni favolistici, come quelli con Celentano e Pozzetto, che erano divertenti, però non erano ancorati alla realtà.

Il film dei Vanzina ha avuto l'intuizione di riportare la commedia a una feroce satira di alcuni ambienti: c'erano gli arricchiti che si volevano far vedere, i vorrei ma non posso, i playboy da piano bar squattrinati come me. Quel film resta un grande documento degli anni 80 ed è anche più trasgressivo dei film di oggi».

Che rapporto ha con i colleghi del film? Mi riferisco a Christian De Sica, Claudio Amendola, Stefania Sandrelli, sarebbe stato bello festeggiare insieme.

«Quando mi hanno chiesto di andare, ho detto presente, se invece non hanno piacere, lo deve chiedere a loro, anche se Sandrelli ha fatto un videocollegamento in conferenza stampa a Cortina ed è stata molto simpatica. Gli altri se non hanno voluto festeggiarlo non lo so...».

Torniamo al suo film, con Boldi fate una battutaccia su Marco Bellocchio...

«Siamo due comicacci che prendono in giro il cinema d'autore, ma è solo una battuta. Adoro Bellocchio, ho visto quattro volte “Il Traditore”, però cerchiamo di essere spiritosi, altrimenti con il politicamente corretto arriveremo a un cinema distopico dove non si può più dire niente».

Quindi se la chiamasse per un ruolo da protagonista?

«Ma di corsa e gratis».

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Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Dicembre 2023, 17:19
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