Francesco Nuti è morto, Giuliana De Sio: «Era malinconico e affascinante, poi un demone se l'è preso»

L'attrice partner in due film

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di Mario Fabbroni

«Di Francesco mi resta la malinconia. Credo che “malinconica” sia stato il termine usato per la prima volta da un critico cinematografico proprio per definire la comicità di Nuti». Giuliana De Sio, attrice in “Io, Chiara e lo Scuro” e “Casablanca, Casablanca” ha condiviso molta vita con Francesco Nuti.
«Abbiamo anche avuto una breve storia sentimentale, conseguenza dell’afflato sul set di “Casablanca, Casablanca”. Quel Francesco dipingeva, cantava, suonava, componeva canzoni e sceneggiature, gli piacevano le donne».


Poi cos’è successo?
«Come un diavolo che si impossessa di te, che ti fa perdere tutto quando sembra che hai tutto. La depressione è una malattia, ma il grande problema di Francesco è stato l’alcolismo».
Lei gli è stata vicino?
«Tanto. Ma era sempre ubriaco. Una sera siamo usciti insieme, non riuscivamo neppure a parlare. Proprio da ubriaco è caduto in casa, per le scale, causando la disabilità che l’aveva ridotto in carrozzella. La sua è stata un’autodistruzione».

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Pensa che non abbia retto il successo?
«Mah, non avrebbe neppure retto l’insuccesso. Secondo me il male era già dentro».
Ricordi belli?
«L’insicurezza dei primi ciak da regista, in Marocco, per “Casablanca, Casablanca”. Oppure quando scoprì che per andare a Miami servivano più di 3 ore di aereo. Tornò indietro il giorno dopo».
Era destinato solo al cinema?
«No, direi che gli piaceva di più la musica. Avrebbe voluto essere un cantante famoso».
Perciò si emozionò tanto a Sanremo?
«Non stava nella pelle.

Partecipare era come aver vinto l’Oscar. Vedeva il Festival, ovunque si trovasse».

 


Quando ha capito di aver perso Nuti?
«Quando è stato difficile avere anche la sua amicizia. Si era chiuso al mondo».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2023, 17:45
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