Nancy Brilli: «L’ambiente in scena»

Video

di Nancy Brilli

Mi scrive Pier, che ha appena preso trenta e lode in Diritto dell’Ambiente, non è un pischello alle prime armi che non sa bene che strada prendere, ha un lavoro ben avviato e fortunatamente ancora molta curiosità. Pier mi spiega che quando parliamo d’ambiente non intendiamo solo la flora e la fauna, ma tutto ciò che ci circonda, comprese le opere dell’uomo e la cultura che diventa valore identitario di un popolo. Da amante e frequentatore del teatro, mi chiede se le scenografie tengano conto della catena del riciclo e se siano sostenibili. Io, che non sapevo nemmeno esistesse, questa materia universitaria, mi sono informata, anche se già a naso mi ero fatta una mia idea. Intanto ho scoperto che la nostra Costituzione si è adeguata alle tematiche ambientali solo due anni fa, e meglio tardi che mai. Poi so per certo che la maggior parte delle scene sono costruite in ferro, legno, tela e carta, materiali totalmente sostenibili, ma in molti casi viene usato il poliuretano, che tutto mi pare meno che riciclabile. Ha ragione Pier, bisognerebbe tutti, in tutti i campi, fare attenzione per preservare l’ambiente, che già stiamo messi maluccio, e cercare di conviverci senza stressarlo più di quanto non sia. Ogni matrimonio funziona fintanto che ci si rispetta reciprocamente, quello fra l’essere umano e l’ambiente in cui si muove, non può essere diverso.

Ma guarda un po’. Sempre di matrimoni, vado a parlare.

riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Marzo 2024, 13:07