Certificati, si rischia il reato ma il furbetto è dietro l'angolo

Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana dei medici medicina generale, come si fermano i certificati facili?


«Chiarendo che si tratta di un reato, di una truffa. Da parte del paziente e del medico. Poi c'è sempre la presa in giro all'italiana».


Cioè?
«I medici sono tenuti alla certificazione medica nelle prime 24 ore dalla segnalazione del paziente: ma come si fa a individuare la diagnosi certa? Va fatto con la constatazione del paziente, ma oggi esistono anche le limitazioni di contatto. Insomma, il furbetto è dietro l'angolo».


Come ci si difende?
«Se il paziente dice di essere a rischio Covid, il medico lo segnala al dipartimento di prevenzione e parte il tracciamento nominativo. Quindi deve stare in quarantena. Se invece segnala un altro disturbo deve aspettarsi la visita di controllo dall'Inps».


È rischioso l'esodo al Sud?
«Non so se ci sarà. Ma dopo il passaggio dalla zona rossa alla arancione, in 2 giorni ho dovuto segnalare 5 nuovi casi. Restate a casa». (L. Loi.)


Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Dicembre 2020, 09:21
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