Libri per la scuola più cari fino al 15%. A dirlo è l’Associazione Nazionale dei Presidi che ha lanciato l’allarme sull’aumento dei prezzi dei testi scolastici. Il motivo, ancora una volta, è legato al costo della materia prima, la carta, ritoccato verso l'alto, il cui peso finale ricadrà sulle spalle delle famiglie.
Libri più cari
«C'è stato un aumento tra il 7 e il 15%», il commento di Mario Rusconi, membro del Consiglio nazionale dell'associazione, che chiede alle istituzioni ed agli editori di «realizzare libri più spartani», cioè più economici, come già avviene in Giappone, dove i libri sono prodotti in modo più essenziale e spesso su carta riciclata.
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Aiuto alle famiglie
La richiesta dei presidi alle regioni è di aumentare i buoni per le famiglie con minori capacità economiche e che venga alzata la soglia minima dell'Isee, mentre agli istituti scolastici si chiede di rivedere al rialzo i limiti di spesa per i libri, insomma un'azione coordinata che vada in aiuto dei genitori e renda accessibile a tutti lo studio.
Differenze regionali
«Mentre la Lombardia è generosa nella distribuzione di buoni-libro, alcune regioni del Sud sembrano rimanere indietro», ha sottolineato Rusconi, secondo il quale queste differenze regionali, legate alla gestione e distribuzione dei fondi, hanno bisogno di una rapida soluzione.
In aiuto di alunni e famiglie, Rusconi propone anche un maggiore ricorso alla tecnologia, ormai presente in molte scuole dotate di lavagne interattive, dove gli insegnanti possono accedere a risorse online: «Potremmo quindi incrementare le biblioteche di classe e quelle digitali”, ha proposto ancora il preside romano.Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Settembre 2023, 23:04
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