Omicidio Saman, il papà: «Non l'ho uccisa io, ma qualcuno della famiglia». Il fratello: mandai la foto del bacio. Il processo

Venerdì 3 Novembre 2023, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 15:17

«Non ho ucciso mia figlia»

«Non ho ucciso mia figlia, non ho mai voluto ucciderla. Ma di una cosa sono sicuro, l'omicidio è avvenuto in ambito familiare». Sono le parole pronunciate da Shabbar Abbas ai suoi avvocati difensori Enrico Della Capanna e Simone Servillo e riferite all'Adnkronos in una pausa dell'udienza in corso a Reggio Emilia del processo per l'omicidio di Saman. «Sono convinto, ma certo non sono detentore della verità assoluta, che la morte di Saman sia stata un incidente - spiega ancora Della Capanna all'Adnkronos - Le indagini, portate avanti in maniera pessima, hanno sempre insistito su una e una sola ipotesi, affievolendo le altre. Eppure sono diverse le alternative possibili nella dinamica dei fatti. Sappiamo che Saman quella sera uscì di casa vestita con jeans e scarpe ben allacciate per andare via, chissà dove. È probabile che si sia riparata in casa di qualcuno, un parente certo, che si sia messa comoda e lì, magari al culmine di una lite, sia stata uccisa. Vero è che, nella fossa nella quale è stata trovata, non aveva nè le scarpe nè i calzini che calzava la sera in cui è fuggita. Oppure, altra ipotesi, è che un parente l'abbia afferrata di forza per bloccarla, per non farla andar via, e nel farlo le abbia spezzato l'osso del collo».

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