Di Pietro: omicidio stradale e lesioni
Nel fascicolo aperto a piazzale Clodio si procede per omicidio stradale e lesioni e il ventenne Matteo Di Pietro alla guida del suv Lamborghini, preso a noleggio, che si è scontrato con la Smart Forfour su cui viaggiava la vittima Manuel Proietti, con la madre Elena Uccello e la sorella rimaste ferite, è iscritto nel registro degli indagati. La posizione degli altri ragazzi a bordo del suv resta al vaglio dell'autorità giudiziaria.
«La persona che era alla guida, lo youtuber ventenne Matteo Di Pietro, è indagato per omicidio stradale, ma è ancora a piede libero». A dirlo, in una nota, è l'avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus- Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità tra i promotori della legge sull'omicidio stradale «Non si capisce quale siano le ragioni - sottolinea in una nota - per le quali non siano stati presi provvedimenti restrittivi. Stiamo parlando di una persona che, per girare dei video social, viaggiava a velocità estremamente sostenuta e pure positiva ai cannabinoidi, la quale ha provocato un incidente in cui è morto un bimbo di 5 anni. Un fatto di una gravità inaudita».
Secondo l'avvocato, «esistono tutti i presupposti previsti dalla legge sull'omicidio stradale perchè per il giovane vengano disposti quantomeno gli arresti domiciliari, anche per il pericolo di reiterazione del reato. Invece, con mio stupore, non è successo assolutamente niente. E capita addirittura di leggere sui giornali che per qualcuno ciò che è successo sia stato solo il frutto di una bravata. Ciò che sta accadendo è un pessimo segnale - conclude - sia per la giustizia sia per la famiglia della vittima».