L'analisi del Chinese Centre for Disease Control and Prevention ha riscontrato che il tasso di mortalità cresce dallo 0,2% tra 10 e 39 anni al 14,8% sopra gli 80. Un altro fattore di rischio è la presenza di malattie preesistenti, specie quelle cardiovascolari, diabete, insufficienza respiratoria cronica e ipertensione. La Società italiana di Geriatria e Gerontologia (Sigg) fa oggi il punto sull'epidemia e suggerisce cautele e precauzioni in linea con le disposizioni ministeriali.
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«Nell'anziano l'infezione da Covid-19 può essere più aggressiva, come per altre infezioni virali, perchè la senescenza del sistema immunitario e le malattie croniche espongono gli individui in età avanzata a un rischio non di maggior contagio ma di sviluppare un'infezione decisamente più grave», spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Sigg. «Nelle casistiche cinesi i deceduti sono più anziani dei sopravvissuti e spesso hanno uno o più malattie croniche sebbene non manchino morti in giovane età», aggiunge.
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I geriatri raccomandano di dare ascolto solo alle fonti ufficiali, cioè alle comunicazioni e disposizioni ministeriali, ignorando qualunque indicazione su supposti strumenti preventivi o terapeutici ad hoc. Per ora «la prevenzione si basa solo sulle regole classiche e l'unica terapia, ospedaliera, sembra essere il plasma dei pazienti guariti». La Sigg consiglia tuttavia di non esporsi al freddo, che facilita la diffusione del virus. Bene conoscerne i sintomi, non per essere presi dalla paura, ma per valutarli razionalmente. Febbre, astenia con eventuali dolori muscolari e - meno - tosse secca sono i sintomi classici.
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Quindi, «l'impronta prettamente respiratoria (affanno e tosse con catarro) non è comune all'esordio, lo diviene tardivamente».
Trattandosi di sintomi condivisi con altre malattie, infettive e non, è bene non allarmarsi, consultare il proprio medico e fare un'attenta analisi dei contatti, per quanto l'attuale livello di conoscenza permetta. In caso di contatto dubbio, va senz'altro segnalato. «Data l'evidente presenza di una lacuna della trama epidemiologica e di prevenzione - indica Antonelli Incalzi - alla base del focolaio appena emerso, si potrebbero ipotizzare screening sierologici random in soggetti con sintomi classici iniziali o con polmonite a focolai multipli». E conclude: «La specificità dell'anziano sta nella maggiore vulnerabilità. Quindi, è particolarmente importante per gli anziani limitare le occasioni di contagio e avere, in aree a rischio, una elevata soglia di attenzione ai sintomi iniziali, soprattutto febbre e astenia».
Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Febbraio 2020, 18:58
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