Il Long Covid aumenta il rischio di anomalie nella coagulazione del sangue e trombosi. Lo afferma uno studio pubblicato su "Blood Advances" da scienziati del Dipartimento di ematologia dell'University College London Hospital che è per la prima volta ha segnalato un legame tra chi ha difficoltà a svolgere esercizio fisico e valori anormali di coagulazione del sangue.
Rischio più alto per chi ha difficoltà negli esercizi fisici
Particolarmente esposto è chi mostra difficoltà di esercizio fisico a più di 12 settimane dalll'infezione da Covid: per queste persone, gli scienziati hanno dimostrato che la possibilità di sviluppare anomalie nella coagulazione del sangue è quattro volte più alta.
Lo studio apre «nuove importanti informazioni sui potenziali meccanismi alla base degli effetti a lungo termine dell'infezione da Covid» spiega la dottoressa Nithya prasannan, tra le autrici dello studio. Per il futuro l'obiettivo è continuare a monitorare le analisi del sangue dei pazienti presi in esame, per valutare come evolve il rischio trombosi con la progressione dei sintomi.
Il long Covid: sintomi anche due anni dopo la guarigione
Il "long Covid" è una condizione in cui il corpo continua a manifestare sintomi dell'infezione anche mesi dopo il tampone negativo, come affaticamento, dolore, toracico, affanno. «Per definizione, questa sindrome si verifica quando si manifestano sintomi correlati al Covid molto tempo dopo l'inizio dell'infezione che non possiamo attribuire a nessun'altra causa o diagnosi» sintetizza l'autrice Prasannan.
Il long Covid colpisce soprattutto (ma non esclusivamente) chi ha avuto la malattia in forma grave.
Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Maggio 2022, 09:25
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