«Se incontrassi chi mi ha sparato gli sorriderei»
«Roma mi ha tolto ma mi ha anche dato tanto. Se mi trovassi davanti chi mi ha sparato, mi metterei a ridere perché non ha senso quello che hanno fatto. Non si tratta di perdonarli o meno». Manuel Bortuzzo.
Un vulcano di voglia di vivere e di ricominciare a camminare. Un traguardo che sogna prima o poi di tagliare. Con la sua forza di volontà ha fatto progressi da gigante, in una sola settimana di riabilitazione alla Fondazione Santa Lucia ha raggiunto i risultati che normalmente si ottengono in un mese.
È apparso solare, determinato, dopo quasi un mese è mezzo da quella tragica notte tra il 2 e il 3 febbraio, quando per un errore di persona Lorenzo Marinelli e Manuel Bazzano gli hanno sparato un colpo di rivoltella in piazza Eschilo, all'Axa. Ieri per la prima volta dopo quella drammatica sera è ritornato nel centro federale della Federazione Italiana Nuoto di Ostia, dove insieme al padre ed al presidente Paolo Barelli ha incontrato la stampa.
Nel corso della conferenza è stata anche annunciata una sottoscrizione a favore di Manuel. A chi gli ha chiesto: «Come immagina il suo futuro tra dieci anni», Manuel ha risposto: «Spero in piedi».
A Manuel insomma non interessa chi lo ha costretto sulla sedia a rotelle, in mente ha altro. «Voglio tornare come prima. Il mio obiettivo era partecipare alle Olimpiadi e non è cambiato: se tutto andrà bene ci andrò. Non penso alle Paralimpiadi, voglio prima vedere dove posso arrivare».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2019, 05:01
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