Rita Vecchio
Ieri come oggi sul palco dell'Ariston, con trent'anni di differenza.

Rita Vecchio
Ieri come oggi sul palco dell'Ariston, con trent'anni di differenza. Era il 1990 quando con Disperato, Marco Masini si assicura - senza poi tanti rivali - il primo posto dell'allora sezione novità degli esordienti al Festival di Sanremo, dove ritorna per la nona volta (l'ultima nel 2017, con Spostato di un secondo). Il brano si chiama Il confronto, testo malinconico e nostalgico, con un Marco Masini che si guarda allo specchio, scritto con Federica Camba e Daniele Coro (già autori dell'altro brano sanremese del 2015 Che giorno è). A dirigere, il maestro Roberto Rossi.
«Vado a Sanremo per imparare - dice - Nel '90 dai vecchietti. Oggi, che ho 55 anni, dai giovani». Avrà Arisa accanto nella serata del giovedì, per il duetto di Vacanze romane dei Matia Bazar. E volente o nolente nel vortice delle polemiche sui testi (Junior Cally), c'è finito anche lui. Il paragone è corso veloce a Bella stronza o a Principessa. Ma lui risponde: «Le canzoni sono figlie del tempo in cui si vive. Io non giudico quelle degli altri. Però la censura è sbagliata. Mi ammoniscano pure. Ma allora cosa si fa, rimproveriamo pure Riccardo Cocciante per Bella senz'anima (e adesso spogliati) e Totò con la sua malafemmina?». E pensa a festeggiare 30 anni di carriera. Un riarrangiamento di alcune delle canzoni più famose con una sfilata di colleghi. Da Eros Ramazzotti a Giuliano Sangiorgi, da Ermal Meta a Umberto Tozzi, da Ambra Angiolini a Gigi d'Alessio da Luca Carboni a Jovanotti. E quattro inediti: tutto nella raccolta MASINI+1 (dal 7 febbraio). Poi il tour nei teatri e il 20 settembre 2020 all'Arena di Verona. Cosa non rifarebbe nella vita? «Non avrei dato uno schiaffo a mio padre». Trent'anni non bastano per fare i conti con se stessi.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Febbraio 2020, 05:01
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