Margherita Ossoli

Più di 5mila persone hanno sfilato in corteo nel centro storico de L'Aquila, ancora segnato dal sisma del 6 aprile 2009. Il grido unico era No al terremoto fiscale come hanno chiamato la richiesta di restituzione delle tasse sospese a circa 350 imprese e professionisti decisa dalla Commissione Europea. Imprenditori, commercianti, operai, studenti, insieme ai rappresentanti delle istituzioni, hanno contestato la richiesta di pagamento di cartelle esattoriali inique e assurde che in totale raggiungerebbero circa 100 milioni di euro.
Dopo il devastante sisma del 2009 le tasse furono sospese per 18 mesi per aiutare il territorio a ripartire. Poi venne decisa una restituzione dilazionata con l'abbattimento del peso fiscale. Ma l'Europa ha considerato le agevolazioni fiscali e contributive connesse al terremoto in Abruzzo aiuto di Stato non notificato. Da qui la richiesta di restituzione. La proroga di 4 mesi concessa dal governo uscente per i pagamenti non è riuscita a tranquillizzare imprese e cittadini. «Se non avremo risposte dicono tutti in corteo porteremo la nostra protesta a Roma».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Aprile 2018, 05:01
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