Lorena Loiacono
L'aria irrespirabile, che stringe alla gola, e il cielo avvolto

Lorena Loiacono
L'aria irrespirabile, che stringe alla gola, e il cielo avvolto nel fumo nero, che non lascia dubbi: ieri mattina Roma si è svegliata nell'incubo del disastro ambientale. Nella notte infatti, verso le 4.30, è andato a fuoco uno stabilimento di trattamento dei rifiuti lungo la via Salaria, alla periferia nord-est della Capitale. Per spegnere le fiamme sono dovute intervenute 12 squadre di vigili del fuoco, per un totale di 40 uomini.
L'odore acre della nube è arrivato anche in Centro, tanto che il Campidoglio ha invitato i romani a tenere chiuse le finestre, ad evitare le attività all'aperto e a non consumare prodotti coltivati nella zona. Ieri è rimasto chiuso un asilo nido adiacente alla zona interessata dal rogo e il municipio invitava tutte le scuole a non far uscire i ragazzi in cortile. Il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, ha però assicurato che dalle prime misurazioni effettuate da Arpa Lazio, nelle tre centraline vicine al sito per il trattamento meccanico-biologico Salario, non sono stati registrati valori fuori norma per quanto riguarda l'inquinamento dell'aria. Ma tra i cittadini l'allarme resta altissimo anche perché i residenti, da anni ormai, chiedono la chiusura del Tmb Salaria per via dei miasmi e dei fumi prodotti che vanno ad incidere pesantemente sulla qualità della vita.
Nel Tmb infatti, a ridosso delle case, ogni giorno vengono trattate mediamente circa 800 tonnellate di rifiuti, quasi un quinto della produzione giornaliera di rifiuti della Capitale, che si attesta sulle 4.500 tonnellate. La Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo. Sulla struttura è già aperto da tempo un fascicolo per il reato di inquinamento ambientale e attività di rifiuti non autorizzata, lo stesso Pm che ne è titolare, Carlo Villani, ha aperto un nuovo filone di indagine per quanto accaduto ieri, questa volta per disastro colposo.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Dicembre 2018, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA