Di Biagio ci crede: «Mi gioco il futuro»

Di Biagio ci crede: «Mi gioco il futuro»
Marco Zorzo
MILANO - Gigi Di Biagio tra Lele Oriali e Alessandro Costacurta, ovvero team manager degli azzurri e vicecommissario Figc. Ma l'ex responsabile dell'Under 21 non vuole sentir parlare di un suo ruolo a termine. Lo ha detto a chiare lettere nella conferenza stampa a Coverciano in vista delle amichevoli con Argentina (venerdì a Manchester) e Inghilterra (mertedì prossimo a Wembley). «Se mi gioco il futuro in queste due sfide? Beh, so di giocarmi qualcosa e so che dovrò sfruttare al massimo questa opportunità. Però le priorità sono altre, su tutte quella di rilanciare il calcio italiano e la Nazionale e ritrovare l'entusiasmo della gente». E un messaggio chiarissimo a chi di dovere: «Sono in Federazione da otto anni, in cuor mio cercherò di mettere in difficoltà i vertici».
Quindi le scelte. A cominciare dalla non convocazione di Balotelli. «Per Mario non è una chiusura definitiva. Ho semplicemente visto, valutato e fatto la mia scelta: giusta o sbagliata che sia l'ho fatta ritenendola la migliore per il bene della squadra e del gruppo. I numeri - prosegue Di Biagio - parlo in generale e non solo riguardo Mario, sono molto importanti ma poi devono essere conditi da determinate prestazioni. Motivazioni politiche dietro la sua mancata convocazione? Dal punto di vista del comportamento lui non ha fatto nulla e continuerò a seguirlo come ho fatto finora».
Nel nome di Astori. Il ct ammette: «Non l'ho conosciuto bene come tante persone che sono qui, ma quel poco mi è bastato a capire chi fosse». E su Buffon nessun dubbio: «È qui per giocare, per dare un qualcosa in più. Gigi è un valore aggiunto dentro e fuori il campo. È qui anche per aggregare: giocherà una o due partite, ancora non so, valuterò nei prossimi giorni». Ecco, dunque il Buffon-pensiero, dal diretto interessato: «Sono sempre stato un elemento aggregante della Nazionale, vorrei che pure stavolta la mia presenza fosse presa in questo modo. Sono qui perché sono una persona coerente con tutto quello che ho sempre detto, per senso di responsabilità. E poi Di Biagio è stato molto carino nei miei confronti. I giovani sono cresciuti e avranno tutto il loro spazio». In ricordo di Astori: «Davide è un altro motivo per cui sono qui e ho voluto rispondere alla convocazione».
E venerdì la sfida all'Argentina di sua Maestà Messi. Di Biagio la vede così: «Voglio un'Italia coraggiosa, che sappia attaccare con i terzini, riesca a trovare equilibrio in campo e soprattutto non si faccia prendere dalla paura». Facile a dirsi, no?
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Marzo 2018, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA