«Una sfida a colpi di anca!»

Franco Pasqualetti
Oscar Pettinari è un'icona indelebile per gli amanti del cinema cult.
Era il coatto di Troppo Forte (1986), che cercava fortuna con il cinema e passava le giornate tra motociclette e flipper, appunto. Un vero asso. Carlo Verdone ricorda bene quel personaggio e la scena in cui dialogava con il flipper: «E come posso dimenticare? Sembravo posseduto. Era la primissima scena del film e mi ero riproposto: devo partire a palla. Forte. E così ho fatto. Ma quella scena l'ho presa con una foga talmente grande che tutti erano rimasti stupiti. Poi l'ho dovuta ripetere quattro volte e alla fine ero esausto, neanche avessi fatto sei ore di palestra. Ma la cosa più buffa è che il mattino seguente mi sono svegliato con due lividi grandi come un 45 giri sulle gambe, perché io durante le riprese non me ne accorgevo, ma davo delle botte incredibili sul flipper per via del furore artistico. Tant'è che fummo costretti a cambiare programma. Si doveva girare in spiaggia ma come facevo a mettermi in costume con quegli ematomi sulle gambe?». Addirittura la sequenza stupì tutti. «Quando guardammo il film in postproduzione con Sordi e Sergio Leone, Albertone mi disse: Ma che te sei ammattito?». Quel flipper Verdone lo ha ancora, come tanti cimeli dei suoi film: «Per me è una reliquia». E per tutti quelli che amano quel film è un ricordo indimenticabile.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Maggio 2019, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA