Massimo Sarti
Con uno strappo nel primo quarto d'ora del secondo tempo l'Inter

Massimo Sarti Con uno strappo nel primo quarto d'ora del secondo tempo l'Inter
Massimo Sarti
Con uno strappo nel primo quarto d'ora del secondo tempo l'Inter torna al successo battendo in rimonta 3-1 a San Siro (reti di Young, Godin e del redivivo Lautaro Martinez) un Torino che ancora non può dirsi tranquillo in chiave salvezza. I nerazzurri agguantano così la Lazio al secondo posto, scavalcando l'Atalanta e risalendo a -8 dalla capolista Juventus a sei partite dal termine del campionato. Rispetto alla trentaduesima giornata delle scorse due stagioni, segnate dalla gestione di Luciano Spalletti, la squadra di Antonio Conte ha 8 punti in più. Ma volendo andare oltre, non possono non pesare i punti persi anche ingenuamente e rocambolescamente nello stop con il Bologna e nei pareggi con Sassuolo e Verona. Vista la Juve del momento, l'ultimo sprint dell'ex ct azzurro avrebbe potuto essere più eccitante.
Intanto l'ad interista Beppe Marotta prova a spegnere le voci e i sussurri dei giorni scorsi: «Conte resta? Io credo che non ci siano cambiamenti. Da parte nostra c'è grande soddisfazione. Certo, è un allenatore ambizioso, che vuole vincere, come la società. Però non dobbiamo dimenticare che è il primo anno che allena questo gruppo».
Le difficoltà dell'Inter vengono inaspettatamente acuite al 17' da un clamoroso errore di Handanovic, che si lascia scappare un innocuo angolo e lascia a Belotti un gol di una facilità irrisoria, il sesto consecutivo per il Gallo. I nerazzurri stazionano costantemente dalle parti dell'area granata, ma solo un errore della difesa di Moreno Longo permette a Martinez di sparare pericolosamente verso Sirigu. Poco altro per una squadra che tiene in panchina l'acciaccato Lukaku e, per la seconda volta consecutiva, Eriksen (dentro solo all'84', a cose fatte).
Sulla trequarti parte ancora dall'inizio Borja Valero, giocatore dalle caratteristiche diversissime da quelle del danese. Dire che l'ex Tottenham non è al momento al centro dei pensieri di Conte è sin troppo semplice. A centrocampo sono ancora out Barella, Sensi e Vecino: dal primo minuto c'è Brozovic, reduce dalla disavventura viabilistica del ritiro della patente per essere stato trovato leggermente fuori norma all'etilometro.
Gli attaccanti che non pungono nel primo tempo si trasformano in uomini assist micidiali ad inizio ripresa, quando l'Inter ribalta la situazione in poco più di 120 secondi. Al 48' la sponda di Lautaro trova puntuale il tiro del pareggio da parte di Young. Al 51' è il vivace (come a Verona) Sanchez a fare da sponda per il sorpasso di testa di Godin, finalmente a bersaglio in nerazzurro. Al 61' giunge pure l'allungo, con la fine della maledizione per il Toro Martinez, che mata il Toro e Sirigu anche grazie ad una deviazione di Bremer. Con quel pizzico di fortuna mancato all'argentino nelle cinque partite precedenti in cui era rimasto all'asciutto. I granata si spengono, a parte Belotti, cui solo la traversa impedisce di riaprire il match.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Luglio 2020, 05:01
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