Il metodo Machiavelli di Antonio Funiciello: «Il bravo consigliere? Fugge dai riflettori»

Il metodo Machiavelli di Antonio Funiciello: «Il bravo consigliere? Fugge dai riflettori»

di Marco Esposito
«Il politologo Louis Brownlow scriveva che gli uomini del Presidente devono possedere 3 caratteristiche: alta competenza, grande tenuta fisica e una passione per l'anonimato». E di uomini del presidente Antonio Funiciello, già capo ufficio di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi, se ne intende come pochi. E proprio a questo argomento ha dedicato il suo ultimo libro Il Metodo Machiavelli.
«Chi lavora all'ombra del leader - spiega a Leggo - deve sentirsi a proprio agio lontano dai riflettori. Deve accettare che gli si attribuiscano colpe che non ha e che non gli siano riconosciuti meriti che viceversa ha. Il peggior difetto è volere il protagonismo politico.
Lei scrive che i leader vivono lontani dalla realtà. Spetta al suo staff colmare questa lacuna?
«Lo staff è il microcosmo in cui il leader vive. I suoi collaboratori sono gli unici essere umani con cui il leader ha un rapporto diretto. Un leader non può farsi una birra con gli amici al bar, e sentire cosa pensano di lui gli avventori. I suoi assistenti invece possono. È quindi sono l'elemento di contatto tra il leader e la realtà»
Quanto conta il fattore umano, psicologico nei processi decisionali di un leader?
«I leader sono persone, con un loro vissuto, preferenze personali e gusti. Anche pregiudizi. Raramente questi fattori impolitici sono i motivi dominanti dell'azione dei leader. Più spesso concorrono insieme a fattori politici alla formazione della decisione. Certo, un leader prigioniero delle proprie debolezze non farà strada. Il carattere di un uomo è il suo destino, diceva qualche secolo fa Eraclito».
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Ottobre 2019, 08:33
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