Roma di pari passo: parità di genere nelle politiche cittadine. Oggi la presentazione del progetto di Tobia Zevi

Roma di pari passo: parità di genere nelle politiche cittadine. Oggi la presentazione del progetto di Tobia Zevi

Roma, di pari passo: in occasione della Giornata della donna il comitato Zevi per Roma presenta la linea da seguire per raggiungere la parità di genere nelle politiche cittadine. Si parte da un'attenta riflessione sulla crisi in atto: la pandemia ha messo in luce le difficoltà a cui deve far fronte la donna, in termini lavorativi e famigliari ma anche per i terribili casi di violenza ormai all'ordine del giorno. Il Comitato sottolinea anche la necessità di un bilancio di genere, su cui Roma resto indietro rispetto all'Europa.

“I dati sull'occupazione e sull'esclusione delle donne dopo la pandemia - spiega Tobia Zevi, candidato a Sindaco di Roma - devono spingere a cambiare radicalmente la nostra società e dunque anche la nostra città. Dobbiamo immaginare la città di Roma veramente paritaria dal punto di vista del genere e delle opportunità. Non è tollerabile che le donne abbiano oggi meno occasioni e meno guadagni e che rischino più casi di violenza. Questa rivoluzione nel nostro sguardo sulla città non è soltanto un'esigenza essenziale dal punto di vista dei diritti ma anche una formidabile occasione di sviluppo di una città più moderna e più prospera”.

Il progetto verrà presentato oggi, alle 18:30, e potrà essere seguito online registrandosi a http://iorestoinsiemearomaonline.tobiazevi.it/lead.php

CHE COS'E' IL BILANCIO DI GENERE?

Si tratta di uno strumento per adottare la prospettiva di genere in ogni scelta politica per

redistribuire i servizi e le risorse. L'obiettivo è raggiungere l'equità nella distribuzione delle risorse, l'efficienza in termini di miglior rapporto costi-benefici rispetto e la riduzione degli sprechi e la trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche rispetto all’efficienza di ciascun servizio.

BILANCIO DI GENERE IN ITALIA E IN EUROPA

In Italia sono circa 150 le amministrazioni locali che hanno promosso iniziative di adozione del bilancio di genere, la maggior parte concentrate nelle regioni del Centro e del Nord: l’Italia occupa solo il 70° posto nella classifica delle città europee all’avanguardia nella promozione e il

perseguimento della parità di genere. Il primato? E' della Svezia.

IL BILANCIO DI GENERE A ROMA

Roma Capitale non ha ancora adottato il bilancio di genere, anche se l’Assemblea Capitolina, con la mozione n. 29 del 29/11/2016, chiedeva l’adozione del bilancio di genere per la

parità di genere e il benessere cittadino. “Da allora nulla è stato fatto – denuncia il Comitato Zevi per Roma - nella documentazione economica e finanziaria del Comune, inoltre, non risultano voci specifiche dedicate alle politiche per le pari opportunità e alla parità di genere”.

CHE COSA PUO' FARE ROMA?

Il Comitato Zevi per Roma punta su formazione, istruzione e assistenza.

E' necessario un intervento mirato per colmare il gender gap sul lavoro sia nell’amministrazione che nelle società partecipate, promuovendo un miglioramento dell’equilibrio tra il lavoro e la vita familiare (worklife balance) con flessibilità oraria e benefici. Percorsi di formazione per poter accedere a nuove responsabilità in azienda e la partecipazione attiva delle donne a nuovi progetti che diano opportunità di crescita professionale. Senza dimenticare interventi mirati a incrementare le possibilità di accesso agli asili nido comunali e alle strutture ricreative polivalenti a costi contenuti o eventualmente proporzionati al reddito per il tempo postscolastico. Ed è necessario favorire anche lo sviluppo delle politiche giovanili e il controllo della dispersione scolastica, le forme varie di cultura, la riduzione delle diseguaglianze, l'incremento del trasporto scolastico, la “Family card” per agevolazioni in esercizi di natura varia e o parcheggi rosa in favore di donne in gravidanza.

STEM, QUESTE SCONOSCIUTE

Ancora troppo distanti dalle Stem, le competenze nelle materie tecniche e scientifiche, le donne rischiano anche per questo di essere tagliate fuori da importanti settori del mondo del lavoro.

Oggi in Italia alla fine della scuola primaria le bambine ottengono risultati in matematica mediamente inferiori di 4,5 punti rispetto ai coetanei maschi: uno svantaggio che sale a -6,1 punti al secondo anno delle superiori e a 9,8 all’ultimo anno.

Mentre tra gli studenti con alto rendimento nelle materie scientifiche, solo 1 ragazza su 8 si aspetta di lavorare come ingegnere o in professioni scientifiche, a fronte di 1 su 4 tra i ragazzi. Un gap che ha origine nei primi anni di scuola e che si rafforza con la scelta del liceo o della facoltà universitaria. È ormai appurato che fattori sociali, culturali, economici, educativi e istituzionali alimentano una persistente segregazione di genere tra le discipline di studio. Gli stereotipi nell’educazione, le differenze tra i generi nelle scelte di istruzione e formazione e una mancanza di modelli di ruoli femminili sono tra i principali responsabili dell’esigua percentuale di donne laureate in discipline scientifiche e tecnologiche, più comunemente chiamate con l’acronimo STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). L’educazione e la formazione in ambito STEM abbracciano temi di grande rilevanza, sia a livello nazionale che internazionale, coinvolgendo l’evoluzione e l’innovazione tecnologica, rivoluzionando il mercato del lavoro e le relative competenze richieste al mondo scolastico e universitario, sempre più concentrate su scienza, tecnologia e mondo digitale.

“Il mancato accesso delle donne alle discipline STEM – spiegano dal Comitato - terrà le medesime fuori dai maggiori contesti di crescita della società a discapito della stessa. Il minor numero di donne che accedono alle discipline STEM non è infatti direttamente proporzionale alle loro competenze. Roma Capitale può dare il suo contributo in questo processo di integrazione, conscia del potenziale che da ciò può derivare anche per lo sviluppo dell’economia di tutta l’area metropolitana e per l’emersione delle eccellenze locali. Può quindi farsi parte attiva nella promozione dell’accesso delle donne alle discipline STEM a cominciare dalle scuole di tutti i livelli, nonché in accordo con le Università pubbliche e private della città, fino a patrocinare iniziative di inclusione in partenariato con istituzioni, enti, organizzazioni di categoria e realtà imprenditoriali presenti sul territorio, anche tramite l’implementazione di meccanismi incentivanti”.

DI PARI PASSO

L'obiettivo è quello di promuovere l'inserimento nel mondo del lavoro e la formazione professionale ma anche potenziare le campagne informative e i centri anti-violenza. Un sostegno a 360 gradi per uscure dalla crisi e sanare quel gender gap che ora si fa sentire più che mai.

I SERVIZI A PORTATA DI APP

Immaginata per le donne ma utile a tutti, l’app ROMA CON TE ha l’obiettivo di informare, aiutare ad orientarsi e facilitare l’accesso a tutti i servizi e alle iniziative promosse da Roma Capitale. Esistono già diverse app, piattaforme web e sportelli virtuali: l’idea è quella di censirle, analizzarle e riunirle tutte in un’unica applicazione che possa rappresentare per il cittadino un contatto diretto con l’Amministrazione e con i servizi della città.

L’app sarà organizzata in aree tematiche, tra le quali la Pubblica Amministrazione, la Famiglia con l'elenco degli asili nido comunali, la Sicurezza con i centri antiviolenza, contact center, segnalazione dei luoghi della città in cui si è state vittima di violenza o molestie - o semplicemente dove ci si sente insicure ma anche con la possibilità di salvare messaggi stalker, la Mobilità, la Salute e assistenza, la Cultura e tempo libero e la Formazione e il lavoro.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Marzo 2021, 11:08
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