Simone, il ragazzino di 15 anni che affronta Casapound: «Fomentate rabbia per i voti. Io sono di Torre Maura, voi di che zona siete?»

Simone, il ragazzino di 15 anni che affronta Casapound: «Fomentate rabbia per i voti. Io sono di Torre Maura, voi di che zona siete?»
«Io sò de Torre Maura e nun sò d'accordo con questa protesta». È questa la voce fuori dal coro durante le barricate nel quartiere periferico romano, dove alcuni rom avrebbero dovuto essere collocati all'interno di un centro d'accoglienza ma, dopo le proteste dei residenti e di alcuni esponenti di estrema destra, si è deciso di trasferire le famiglie nomadi in altre strutture. La voce è quella di Simone, un ragazzo di appena 15 anni, nato e cresciuto proprio a Torre Maura.

Rom a Torre Maura, trasferimenti al via tra calci e saluti romani​



Il ragazzo, senza alcun timore reverenziale, affronta alcuni esponenti di Casapound, tra cui un uomo che potrebbe essere suo padre. Con educazione ma anche con fermezza, Simone spiega: «Lei è una persona molto intelligente, ma sta facendo leva sulla rabbia dei residenti del mio quartiere per i vostri interessi elettorali. Quello che è successo ieri era solo un modo per far sentire a tutte le istituzioni l'abbandono e il degrado di Torre Maura. Un quartiere non scende compatto per 70 persone, lo fa perché ci sono altri problemi gravi e quello era un modo per farsi sentire».

«È giusto farsi sentire, ma tu sei contento che volevano mettere 70 rom qua?», chiede il militante di Casapound. Simone, però, replica secco: «A me, 70 persone in più o in meno, non cambiano la vita. Il problema non è chi mi svaligia casa: se mi svaligia casa un rom, tutti pronti ad andare contro, se invece è un italiano devo stare pure zitto. Non mi sta bene che si vada sempre contro una minoranza e i rom lo sono, in Italia siamo 60 milioni di persone. Nessuno deve essere lasciato indietro: né italiani, né rom, né africani». Quando viene accusato di essere di parte, Simone replica così ai militanti di Casapound: «Io non sono di nessuna fazione politica, a differenza vostra. Io sono nato al Policlinico Casilino e ho sempre vissuto a Torre Maura, voi di che zona siete?».



A quel punto arriva un altro uomo, un 52enne di Torre Maura, che spiega a Simone: «Tu sei troppo piccolo, non puoi ricordarlo, ma una volta, quando tu ancora non eri nato, potevi lasciare le chiavi attaccate al portone di casa. Oggi invece c'è da stringere il c...o. Mia moglie la mattina attacca alle 8, ma deve uscire di casa alle 4.30 del mattino perché il Comune di Roma ci ha abbandonati e non ci dà nessun servizio». La risposta di Simone non si fa attendere: «Ed è colpa dei rom?».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Aprile 2019, 15:27
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