Roma, picchia e violenta la moglie davanti alla figlia di 7 anni
di Emilio Orlando
Leggi anche > Maria Sestina, i due supertestimoni: «Non potevamo avere sulla coscienza l'omicidio, ecco cosa ci ha detto in cella Landolfi»
«Sei una cagna, come tua madre», le gridava contro il padre-padrone mentre violentava la moglie davanti alla figlioletta. L’uomo, un cittadino del bengalese di 43 anni naturalizzato italiano, è stato arrestato ieri mattina dagli investigatori della dirigente Tiziana Lorenzo che, grazie alla tempestività ed allo zelo del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del giudice per le indagini preliminari Clementina Forleo, hanno scritto la parola fine all’incubo.
Dalle indagini è emerso che l’uomo picchiava sistematicamente la consorte anche quando questa era in gravidanza, prendendola a calci e pugni sulla pancia per farla abortire. Un trauma tremendo soprattutto per la piccola, che vedeva la madre piangere ed è stata vittima della cosiddetta “violenza assistita”, vivendo in prima persona lo stesso dramma di chi viene maltrattato.
Una preoccupante escalation del resto viene segnalata dall’inizio dell’emergenza. «Il Coronavirus sta diventando il più pericoloso alleato della violenza domestica e di genere - sottolinea il giudice penale Valerio de Gioia della sezione che si occupa di reati in famiglia -. vi sono inequivocabili segnali che inducono a ritenere che sia in atto un costante aumento delle violenze endofamiliari, sia psicologiche sia fisiche, con i minori costretti ad assistere alle condotte delittuose».
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Aprile 2020, 09:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA