Umberto I a Roma, al pronto soccorso malati curati in sala d'aspetto. Attese estenuanti, poca sicurezza e sporcizia ovunque

L'INCHIESTA ESCLUSIVA Umberto I, al pronto soccorso malati curati in sala d'aspetto. Attese estenuanti e sporcizia ovunque

di Luca Calboni
Ha il volto tumefatto e la flebo endovena. Ed è in un angolo della sala d’attesa del Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I. Il suono emesso dall’apparecchio per l’elettrocardiogramma è l’unico che si sente nella grande stanza. Un’infermiera arriva e chiama i “numeri” dei pazienti, che raccolgono le loro cose e seguono mestamente la ragazza.

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Finché qualcuno non sbotta: «Sono qui dalle 9 di sera. È quasi l’una, quanto ancora devo aspettare?». Dà quasi in escandescenze l’uomo sulla quarantina cui è stato assegnato il codice verde: nella scala di urgenza, il suo è solo il terzo codice su cinque. Nel silenzio generale, un’infermiera accompagna i parenti dei pazienti, in un corridoio lungo e con le porte semichiuse: passando, si intravedono pazienti in barella in stanzoni quasi al buio. Fino a che si arriva nella più ampia sala di attesa per i pazienti in trattamento. È il secondo viaggio di Leggo nei pronto soccorso della Capitale.

 
 


PANCHINE OCCUPATE
Sono diverse, almeno una dozzina, le panchine che troviamo occupate nella grande sala d’aspetto: i senzatetto si rifugiano nel salone alla ricerca del tepore. Sono quasi le tre quando, improvvisamente, un ragazzo di colore entra nella sala sollevando un’intera panchina: trovato il posto dove poggiare il suo triclinio, si addormenta, nel sommesso russare generale degli altri clochard. «Dovrebbero mantenere un atteggiamento dignitoso - afferma uno dei camici dell’Umberto I - ma con l’emergenza freddo dobbiamo tenerli qui».

I BAGNI
Porte senza serratura, i cui pannelli in compensato sono talmente disastrati da lasciar intravedere anche i momenti più riservati; nessuna traccia di carta igienica o di salviette per le mani e solo uno dei dispenser ha del sapone al suo interno.

I PAZIENTI
Sempre attraverso il sistema digitale della Regione Lazio, alle 2:15 del mattino, sono 100 i pazienti in totale registrati al Policlinico: 43 quelli “in trattamento” con 6 codici rossi, 24 gialli e 13 verdi.
Le attese sono estenuanti e dietro le porte del Pronto Soccorso, ci confermano due pazienti, «ci sono almeno 40 persone, buttate nei corridoi e nelle stanzette come animali»; una ragazza in particolare, a cui è stato assegnato il codice verde è in attesa dalle 20 di ieri sera, ed ha «aspettato fino a mezzanotte e mezza solo per un prelievo». (2/continua) riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Gennaio 2019, 10:04
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