Maurizio Battista: «State calmi che qui si ride», doppia data live il 3 e il 27 luglio al Foro Italico di Roma

Maurizio Battista: «State calmi che qui si ride», doppia data live il 3 e il 27 luglio al Foro Italico di Roma

di Cristina Montagnaro
Buon umore, risate assicurate e un monito: restare calmi. Sono questi gli ingredienti del nuovo spettacolo di Maurizio Battista, dal titolo Calmi, stiamo calmi, in scena al Foro Italico, al Centrale del Tennis, che avrà come ospiti I Cugini di Campagna

Come sarà il nuovo spettacolo, ci dà qualche anticipazione? 
«No, perché non lo so, io racconto un po’ di tutto, ma in working progress, anzi in minut in progress; oltre i Cugini di Campagna ci sarà Stefano Borgia che presenterà il suo brano Sò nato a Roma a coronare questo spiccato senso di romanità». 

Cosa sta facendo in questo periodo?
«Sto girando il film comico per la tv Din Don a Roccasecca, il paese dove Totò ha girato il film Gli onorevoli con la celebre battuta Vota Antonio, Voto Antonio fa ridere molto».

Quali sono i suoi quartieri del cuore di Roma?
«San Giovanni, dove abito, oltre alla distinzione tra Roma Nord e Roma Sud, c’è anche una Roma Est e una Roma Ovest, ma dove stanno?»

Come la vede Roma?
«Mi sembra leggermente più organizzata di qualche mese fa, però la mancanza di senso civico è il nostro problema. Basta vedere quello che succede in strada: doppia fila, tripla fila, immondizia, divani e frigoriferi non dipende dai sindaci, ma da chi butta la roba».

E i romani?
«I romani sono belli, simpatici, ma disordinati. Studiano ma non si applicano. Io però Roma la difendo sempre».

Comici si nasce o si diventa? 
«Si nasce e ti aiuta molto l’età. Più anni hai, più storie hai da raccontare e devi avere anche un po’ sofferto».

Come si trasforma la sofferenza in comicità?
«Con sensibilità, ti trasforma in una persona con qualcosa in più. Io ho una sensibilità molto alta, mi capita di piangere con facilità, eppure se c’è una cosa triste la dico comunque ridendo, con la battuta. La vita è semplice, piena di cose belle e brutte, ma devi avere talento. Non è che se ti muore tutta la famiglia diventi comico». 

I tuoi comici di riferimento?
«Gigi Proietti, ma poi in realtà mi sono formato da solo, non ho studiato, sono autodidatta, ho un piccolo talento e tanta esperienza. Ai giovani direi di lasciare da parte le accademie sono fabbriche di illusioni, meglio fare tanta pratica».
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Luglio 2018, 09:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA