Giudizio immediato per Camilla Marianera e Jacopo de Vivo. È la richiesta della procura di Roma nei confronti della praticante avvocatessa e del suo fidanzato, accusati entrambi di “vendere” a pregiudicati del calibro di Mafalda Casamonica e del narcotrafficante Luca Giampà informazioni su indagini riservate a loro carico. Il duo Marianera-De Vivo è finito in manette e tuttora in carcere, dopo un’indagine del nucleo investigativo dei carabinieri di via In Selci, coordinati dal pool di inquirenti composto da Paolo Ielo, Francesco Cascini e Giulia Guccione.
Caso Marianera, ecco chi è "er fotocopia": una talpa in divisa
Nello stesso procedimento sono stati indagati anche quattordici tra cancellieri e funzionari degli uffici giudiziari di piazzale Clodio, alcuni dei quali sono stati trasferiti in altri uffici.
Le indagini, anche con la richiesta di giudizio immediato, proseguiranno per identificare e individuare la “gola profonda” che rivelava a Marianera e a De Vivo, dove erano state installate, dalla procura microspie e localizzatori satellitari Gps. I due indagati principali si sono sempre difesi, durante gli interrogatori, sostenendo che si trattava solo di millanterie utilizzate per “spillare” ai pregiudicati cifre che andavano dai 300 ai 700 euro e che non esisteva nessuna “talpa”. Nei prossimi giorni, il tribunale deciderà se procedere con il giudizio immediato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Maggio 2023, 08:27
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