Caso Marianera, ecco chi è "er fotocopia": una talpa in divisa

Caso Marianera, ecco chi è "er fotocopia": una talpa in divisa

di Emilio Orlando
“Er fotocopia”, secondo gli inquirenti e i carabinieri che conducono l’inchiesta sulla talpa in procura sarebbe un appartenete alle forze dell’ordine. I detective del nucleo investigativo di via In Selci, durante le intercettazioni telefoniche ed ambientali sulla vicenda che ha portato in manette la praticante avvocatessa Camilla Marianera e il fidanzato Jacopo De Vivo, si sono concentrati sulla figura dell’uomo. Quest’ultimo si muoveva nei vari uffici della Città Giudiziaria di piazzale Clodio con estrema disinvoltura e padronanza per il ruolo che ricopriva. È la ricostruzione effettuata negli interrogatori avvenuti in carcere negli ultimi giorni, della coppia finita in manette dove, il pool di magistrati composto da Paolo Ielo, Francesco Cascini e Giulia Guccione, si cercano riscontri da far combaciare con quanto annotato durante le intercettazioni, degli indagati, effettuate prima dell’arresto di Marinera e De Vivo. L’indagine che ha provocato un terremoto negli uffici giudiziari è partita dal 2021, dopo che erano stati rivelate ad alcuni indagati, notizie riservate sulle indagini a loro carico. La figura della praticante avvocatessa, secondo chi indaga, avrebbe avuto parte attiva solo dal 2022, mentre l’inchiesta era già in cominciata qualche anno prima. Le informazioni riservate, sarebbero state vendute a pregiudicati di spessore, che gravitavano principalmente nell’ambito del narcotraffico. Tra i beneficiari, dietro pagamento di somme di denaro tra i 300 ed i 700 euro, c’erano tra gli altri Luca Giampà e la moglie Mafalda Casamonica. Marianera, grazie alla talpa, riusciva ad entrare in possesso di particolari su intercettazioni telefoniche e pedinamenti elettronici a cui erano sottoposti i criminali che richiedevano le “consulenze” alla praticante legale. Il perno centrale delle indagini sarebbe proprio il sistema che ruotava intorno alla parte investigativa e non a quella giudiziaria, dove per il momento non risulterebbero ancora indagati gli addetti al “C.C.C.E.”, l’ufficio della Procura che si occupa di istruire le pratiche per le intercettazioni, una volta che queste vengono autorizzate dal magistrato.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Aprile 2023, 20:18
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