Una denuncia che è un grido d'aiuto. Barbara De Marco è la mamma di Filippo, 17enne con la sindrome di Charge, una malattia rara che compromette il sistema sensoriale. Il giovane è stato bocciato a scuola e la donna ne è sicura: «È solo a causa della disabilità».
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Il racconto
Filippo ha frequentato il liceo statale Joyce, di Ariccia, indirizzo Scienze umane. Una scelta fatta perché «aveva la fama di scuola inclusiva», dice la mamma in un'intervista a Repubblica. «Fin da subito ho avuto sulle titubanze sulle modalità con le quali la scuola avrebbe messo in pratica le indicazioni ricevute da noi e dalla specialista. Avevo intuito bene. Pochi giorni dopo arriviamo al punto di non ritorno», spiega Barbara De Marco. «Il 13 febbraio ha una crisi violenta.
Le conseguenze di quell'episodio? «La sospensione “senza scadenza di tempo”, che attraverso l’avvocato Serena Freddi (studio legale Marciano Petrillo) contestiamo. Il 14 marzo si tiene una riunione con la scuola, la Asl, un rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale, la cooperativa, gli avvocati e la specialista che segue Filippo. In quella sede la scuola ci dice di non avere figure adeguate per nostro figlio - dice la donna -. Da lì, e fino al 13 giugno, i legali inviano alle parti coinvolte richiesta di aggiornamenti per far rientrare mio figlio a scuola. Ma riceviamo risposte talvolta imbarazzanti. Alla fine Filippo viene bocciato “per elevato numero di assenze”, come scopriamo dall’accesso agli atti. Una stortura, visto che è stato proprio l’istituto a fargli perdere tempo».
Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Agosto 2023, 14:22
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