Covid, bus e metro a numero chiuso. E scoppia l’emergenza rifiuti

Covid, bus e metro a numero chiuso. E scoppia l’emergenza rifiuti

di Enrico Chillè

Con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, Roma corre ai ripari sul fronte trasporti, con regole più stringenti sul numero di passeggeri consentito sui diversi mezzi. Gli ospedali restano però sotto forte pressione e i nuovi contagi tra i dipendenti di Ama rischiano di frenare la raccolta dei rifiuti.


BUS E METRO A NUMERO CHIUSO Da oggi, in conformità alle disposizioni del nuovo Dpcm, a Roma e nel Lazio, zona gialla, il numero dei passeggeri viene ridotto al 50% della capienza prevista per consentire un distanziamento maggiore. Saranno quindi consentite non più di 50 persone sui bus, 600 su un intero treno della metropolitana e circa cento sui tram (dove i posti a sedere saranno ridotti a meno di 30). Per consentire gli spostamenti dei pendolari, da lunedì 9 novembre è previsto un aumento dei bus in circolazione, con una media di 600 corse in più al giorno in tutta Roma.


OSPEDALI SOTTO STRESS La pressione ospedaliera continua in maniera costante sul trend delle ultime settimane, con posti letto sempre più agli sgoccioli e carenza di personale.

Per far fronte all’emergenza, alle ambulanze saranno affiancati i mezzi di soccorso dell’Esercito e prosegue la consegna dei kit per i tamponi rapidi ai medici di medicina generale.


AMA, NUOVI POSITIVI Continuano ad aumentare i casi di contagio tra i dipendenti di Ama: i tamponi effettuati negli ultimi giorni hanno portato il numero dei positivi oltre quota 100. La municipalizzata dei rifiuti ha tenuto a precisare che i dipendenti contagiati sono l’1,6% del totale e che la maggior parte di questi sono asintomatici. La situazione resta molto delicata e complessa da gestire, con Ama che sta cercando di mantenere una quota di servizi adeguati in tutte le zone di Roma e di scongiurare così una nuova emergenza rifiuti.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Novembre 2020, 08:46
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