Chi l'ha Visto, dietro la morte di Luca Sacchi un'inchiesta iniziata a giugno: le intercettazioni

Chi l'ha Visto, dietro la morte di Luca Sacchi un'inchiesta iniziata a giugno: le intercettazioni

di Silvia Natella
Chi l'ha Visto? torna a occuparsi dell'omicidio di Luca Sacchi. Fermare i pusher di Piazza Coleman mesi prima del delitto avrebbe potuto evitare la tragedia? Se lo chiedono in molti, ma l'avvocato della famiglia del giovane ucciso nell'ottobre scorso sottolinea come spesso la polizia aspetti a intervenire nel tentativo di approfondire le indagini. Un'altra inchiesta, infatti, potrebbe fare luce sul traffico di droga all'origine di tutto, ma è stata aperta molto prima che il ragazzo morisse, il 13 giugno scorso.

Leggi anche > Legittima difesa, uccise due rapinatori e ne ferì un terzo: gioielliere condannato a 13 anni. Ira Salvini:

La pistola con cui è stato ucciso Luca Sacchi apparteneva a un uomo con dei precedenti penali, il padre di Marcello De Propris, il 22enne conosciuto come il pusher di San Basilio. A giugno era stato fermato con 71mila euro in macchina e da quel giorno era intercettato. Molte le telefonate in codice arrivate al suo cellulare, anche poco prima che Luca morisse. De Propris è accusato di concorso in omicidio. È lui, secondo l'accusa, colui che ha fornito l'arma e la droga ai due killer di Casal Monastero, Del Grosso e Pirino.

Valerio Del Grosso aveva parlato al telefono con De Propris prima di andare sul luogo dello scambio della droga e aveva suggerito di prendere solo i soldi. «Ma se invece glieli levo tutti e settanta?», aveva detto al cellulare. Poi lo sparo e la fuga. Luca stava ancora lottando tra la vita e la morte e Marcello chiedeva di recuperare la sua pistola. Erano le ore immediatamente successive all'aggressione e ancora non si conoscevano i colpevoli. Poche ore dopo scatterà la denuncia della mamma di Valerio.

Altre intercettazioni evidenziano che un altro ragazzo vicino a De Propris, Fabio, aveva capito cosa era successo e individuato in Marcello il responsabile. «È successo un casino, poi ti spiego», ha detto al telefono con la fidanzata. Quello che più ha colpito gli inquirenti, infine, è che mentre Luca moriva Marcello continuava a ricevere telefonate e a fare affari con la droga. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Dicembre 2019, 23:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA