Chi l'ha Visto, dietro la morte di Luca Sacchi un'inchiesta iniziata a giugno: le intercettazioni
di Silvia Natella
Leggi anche > Legittima difesa, uccise due rapinatori e ne ferì un terzo: gioielliere condannato a 13 anni. Ira Salvini:
La pistola con cui è stato ucciso Luca Sacchi apparteneva a un uomo con dei precedenti penali, il padre di Marcello De Propris, il 22enne conosciuto come il pusher di San Basilio. A giugno era stato fermato con 71mila euro in macchina e da quel giorno era intercettato. Molte le telefonate in codice arrivate al suo cellulare, anche poco prima che Luca morisse. De Propris è accusato di concorso in omicidio. È lui, secondo l'accusa, colui che ha fornito l'arma e la droga ai due killer di Casal Monastero, Del Grosso e Pirino.
Valerio Del Grosso aveva parlato al telefono con De Propris prima di andare sul luogo dello scambio della droga e aveva suggerito di prendere solo i soldi. «Ma se invece glieli levo tutti e settanta?», aveva detto al cellulare. Poi lo sparo e la fuga. Luca stava ancora lottando tra la vita e la morte e Marcello chiedeva di recuperare la sua pistola. Erano le ore immediatamente successive all'aggressione e ancora non si conoscevano i colpevoli. Poche ore dopo scatterà la denuncia della mamma di Valerio.
Altre intercettazioni evidenziano che un altro ragazzo vicino a De Propris, Fabio, aveva capito cosa era successo e individuato in Marcello il responsabile. «È successo un casino, poi ti spiego», ha detto al telefono con la fidanzata. Quello che più ha colpito gli inquirenti, infine, è che mentre Luca moriva Marcello continuava a ricevere telefonate e a fare affari con la droga.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Dicembre 2019, 23:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA