Senza buoni pasto chissà fino a quando, per i comunali il periodo di magra rischia di diventare troppo lungo. Pronta un’interrogazione urgente in Campidoglio: «Si trovi subito una soluzione». La questione dei ticket per i dipendenti comunali è andata avanti per mesi tra ricorsi in tribunale e sentenze fino all’annullamento della nuova convenzione. Una battaglia legale combattuta tra la vecchia società appaltatrice, la Repas Lunch, e la nuova, la Edenred Italia S.r.l., per la quale ormai la convenzione è stata annullata dal Consiglio di Stato.
Praticamente oggi, al Comune di Roma, non si sa chi deve erogare i buoni pasto ai 24mila dipendenti comunali della Capitale. Bisogna rifare l’assegnazione della convenzione ed è difficile preveder i tempi di una simile manovra visto che, comunque, la battaglia legale va avanti in attesa della Camera di Consiglio del prossimo 12 aprile. «È inaccettabile che si debba attendere un pronunciamento giuridico perché quei lavoratori possano usufruire di un loro sacrosanto diritto- denuncia Ermenegildo Rossi, segretario Ugl Roma e Lazio – non dimentichiamo che i buoni pasto sono strumento di welfare integrativo di un potere d’acquisto contrattuale, usato per la sussistenza minima e indispensabile dei lavoratori. Riconsegniamo a i lavoratori capitolini almeno la dignità delle loro prerogative contrattuali».
Un pasticcio non da poco, dunque, che rischia di creare una valanga di polemiche: un buono pasto giornaliero corrisponde a 7 euro, quindi per un impiegato si tratta a fine mese di una somma su cui contare. «Ho predisposto un’interrogazione urgente a Sindaco e giunta – sottolinea la capogruppo della Lista Calenda in Campidoglio, Flavia De Gregorio – per conoscere le intenzioni dell’amministrazione: chiariscano come intendono provvedere.
La Consip, infatti, dovrà riavviare una nuova convenzione e ci vorrà del tempo. Nell’attesa i comunali non avranno i buoni pasto? «Attendere che la Consip definisca una nuova convenzione significa legare l’erogazione dei buoni pasto a tempistiche indefinite e non preventivabili – spiega il capogruppo di LcR, Antonio De Santis – a prescindere dalle questioni burocratiche, l’Amministrazione capitolina ha il dovere di individuare le soluzioni più idonee atte a garantire, nel più breve tempo possibile, un diritto dei dipendenti tutelato in sede contrattuale».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Aprile 2022, 08:01
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