Il corpicino di una neonata appena partorita è stato trovato venerdì sera in un cassonetto della Caritas per la raccolta degli indumenti usati a Milano. A notare una manina tra i vestiti appoggiata sul meccanismo a ruota del cassonetto è stato un passante che si era fermato a depositare degli abiti all'angolo tra via Botticelli e via Cesare Saldini, in zona Città studi.
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Cosa è successo
L'uomo ha chiamato immediatamente il 112, che è arrivato sul posto insieme agli uomini del 118, ma per la piccola, non c'è stato niente da fare. Sull'episodio stanno ora indagando gli agenti della Squadra mobile. Secondo una prima ricostruzione la neonata, abbandonata nel cassonetto avvolta in una felpa, sarebbe stata partorita solo poche ore prima. Gli agenti di polizia sono al lavoro per cercare di risalire a chi ha gettato la piccola nel cassonetto. Sul corpo sarà eseguita l'autopsia disposta dal pm di turno, Paolo Storari. Sono in corso accertamenti sulle telecamere della zona e negli ospedali milanesi per verificare se qualche donna si sia presentata per essere curata.
Volevano che venisse trovata
La neonata trovata morta nell'anfratto in cui si depositano i vestiti usati di un cassonetto della Caritas a Milano, da quanto si è saputo, era visibile, come se chi l'ha lasciata volesse farla ritrovare. Era nata da poche ore e solo l'autopsia, che sarà eseguita nelle prossime ore, stabilirà se era nata viva o morta: aveva ancora la placenta attaccata ed era avvolta in una felpa.
Il dolore della Caritas
La Caritas Ambrosiana esprime attraverso il suo direttore Luciano Gualzetti «il dolore più profondo» per il ritrovamento del corpo di una neonata all'interno di un cassonetto per la raccolta di indumenti usati: «La nostra preghiera è per la piccola vita perduta, oltre che per le persone coinvolte». In un comunicato la Caritas precisa inoltre che nel ritrovamento del corpo in un cassonetto a Città Studi gestito dalla cooperativa Città e Salute (che aderisce alla rete Riuse), «non sono stati coinvolti operatori della cooperativa stessa».
«Abbiamo appreso con sgomento dai media la triste notizia - spiega Gualzetti -. I nostri Centri d'ascolto e i nostri servizi quotidianamente accompagnano e sostengono, spesso collaborando con i Centri di aiuto alla vita, genitori e madri alle prese con maternità indesiderate o difficili. Avvenimenti dolorosi, come quello avvenuto ieri, ci confermano nell'impegno per la tutela e per la promozione della vita nascente e per il sostegno a nuclei familiari in difficoltà, e ci spronano a intensificare tale attenzione».
Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Aprile 2023, 14:48
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