Enea e gli altri, ogni anno quasi 300 bebè abbandonati: mamme straniere nel 62,5% dei casi

I dati della società di neonatologia. Mamme straniere nel 62,5% dei casi

Enea e gli altri, ogni anno quasi 300 bebè abbandonati: mamme straniere nel 62,5% dei casi

di Valeria Arnaldi

«La mamma mi ama ma non può occuparsi di me». Poche parole affidate a una lettera hanno illustrato la storia del piccolo Enea, abbandonato, nei giorni scorsi, nella “Culla per la vita” della clinica Mangiagalli a Milano. E soprattutto hanno dato la misura del dramma della sua mamma e di tante altre come lei. Soltanto pochi giorni dopo una bimba nata in un capannone dismesso in zona Quarto Oggiaro, è stata portata e lasciata dalla madre all’ospedale Buzzi. Sono quasi trecento i neonati che sono stati abbandonati o non riconosciuti nel 2022 in Italia.

I dati

Si tratta circa dello 0,07 per cento dei nati ogni anno, stando agli ultimi dati, che risalgono a un’indagine condotta tra luglio 2013 e giugno 2014 su un campione di 100 Punti nascita dalla Società Italiana di Neonatologia in collaborazione con Ninna Ho L’indagine ha rilevato 56 neonati non riconosciuti dalle mamme in Italia su un totale di 80.060 nati. Lo 0,07 per cento, quindi. Nel 2015 sarebbero stati, perciò, 340 su 486mila nati. E circa 275 su 393mila nati. Nel 62,5 per cento dei casi si tratta di neonati non riconosciuti da madri straniere e nel 37,5 per cento da italiane.

L’età è compresa tra 18 e 30 anni nel 48 per cento dei casi. Il dato degli abbandoni è in calo. Nel 2005, infatti, si registravano 3000 casi ogni anno. Attenzione, però, la sensibile riduzione del dato non sarebbe necessariamente da attribuire a un effettivo calo del fenomeno. Non totalmente almeno. A incidere sarebbe anche la denatalità. Il drastico calo delle nascite, avrebbe portato, per mere questioni di percentuale, a un calo anche degli abbandoni.

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Le motivazioni rimangono difficili da investigare, anche a causa dell’anonimato che tutela le mamme, ma si ipotizza un mix di fattori, dalle difficoltà economiche – crescere un bambino è diventato un “lusso” che molti non si possono permettere – ai disagi sociali, dalla mancata integrazione alla solitudine. E ora la crisi energetica e i conseguenti rincari dei prezzi rischiano di veder aumentare difficoltà e, dunque, anche drammatiche decisioni. Le donne che arrivano ad abbandonare i loro bambini, come spiegano alla Società Italiana di Neonatologia, «ritengono di non avere altre alternative, ma fanno una scelta coraggiosa, con la volontà di dare un futuro migliore al loro bambino». Mamme che cercano per il loro piccolo un domani sicuro. Ad ogni costo.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Aprile 2023, 08:02
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