Milano, pacco sospetto in zona Missori: panico tra passanti e negozianti. Svolta nelle indagini della polizia

All'inizio i negozianti della zona hanno pensato a dei «petardi», simili a «botti di Capodanno»

Milano, pacco sospetto in zona Missori: panico tra passanti e negozianti. Svolta nelle indagini della polizia

Piccole bobine di cavi elettrici collegati a un temporizzatore che avrebbero potuto incendiarsi. E' questo il contenuto della scatola ritrovata questa mattina vicino il consolato libico in via larga26, a MilanoCome riferisce la polizia, tutto è iniziato alle 8 quando un passante ha notato un blocco di batterie ministilo annerito dal fuoco e legate tra loro ai piedi del marciapiede, ed è quindi probabile che uno dei due ordigni incendiari abbia preso fuoco a poca distanza dalla saracinesca di una sede della compagnia Moby Tirrenia e del consolato libico. L'area è stata messa subito in sicurezza dai vigili del fuoco e dagli artificieri che hanno provveduto a far brillare il pacco a titolo precauzionale. 

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All'inizio i negozianti della zona hanno pensato a dei «petardi», simili a «botti di Capodanno». «Ho pensato che fossero petardi, la fiamma era sostenuta - racconta Laura Valli, l'edicolante di fronte a via Larga, che ha assistito all'esplosione di uno dei due ordigni -. Me ne sono accorta vedendo il fuoco e sentendo uno scoppiettio, sembrava un sacchetto». La donna non ha avuto paura, «si vedeva che si stava spegnendo - afferma - ma poteva essere pericoloso per le macchine e i motorini che ci passavano accanto». 

Le testimonianze

Davide Patanè, barista del Peter Bar, dice di aver visto «una bella fiammata che sembrava una bomboletta - spiega - in tutto è durato tre minuti, poi il fuoco si è spento. Avevo paura che scoppiasse. C'erano clienti e ci siamo spaventati anche se sembravano botti di Capodanno».

E, ancora, Gianluca, altro barista che lavora davanti alla fermata della metro Missori, racconta invece di aver sentito «un botto» mentre era in pausa. «Però qui stanno facendo i lavori alla Torre Velasca - rimarca - e quindi non ci ho fatto molto caso.

I clienti entravano a chiedere cosa fosse successo, non erano spaventati, solo molto curiosi». 

Milano, manufatto in via Larga: svolta nelle indagini della Polizia di Stato

La Polizia di Stato stamattina è intervenuta nel centro cittadino, a seguito di una segnalazione di due pacchi sospetti in via Larga. Un primo pacco già in fiamme, composto da batterie industriali e un temporizzatore con circuito elettrico, è stato prontamente spento dall'intervento dei Vigili del Fuoco, mentre un secondo, rinvenuto all'esterno della saracinesca dell'esercizio commerciale di una compagnia di crociere sita al civico 26 di via Larga, è stato fatto brillare dagli Artificieri. Questi ultimi hanno accertato la presenza nel secondo pacco di ulteriori 110 batterie, un temporizzatore e un circuito elettrico, senza riscontrare, da un primo sommario esame, alcuna traccia di esplosivo. L'involucro riportava la scritta in arabo "si scarica in tre minuti" e l'utenza telefonica di un cittadino nigeriano.

L'uomo, sentito dagli agenti della sezione Antiterrorismo della D.I.G.O.S. della Questura di Milano, avrebbe riconosciuto la scatola composta dalle batterie della sua bicicletta elettrica che, nella giornata di ieri, avrebbe consegnato al titolare di un esercizio commerciale al fine di consentire la rigenerazione delle stesse. La visione delle immagini di videosorveglianza del negozio e di via Larga parrebbe confermare integralmente la ricostruzione dell'episodio, privo di alcuna matrice politica.

Al riguardo, l'incidente sarebbe stato prodotto casualmente da un collaboratore egiziano del negoziante che, dopo aver percorso con una bici via Larga, giunto all'incrocio di Via Albricci, avrebbe perso un pacco dalla bici e, nel tentativo di recuperarlo, sarebbe stato sorpreso da una prima fiammata. Preso dallo spavento, avrebbe abbandonato il secondo pacco presso l'esercizio commerciale della compagnia di crociere.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Settembre 2022, 20:40
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