I Negrita al Castello: «Tornare sul palco per noi è rinascere. Il rock? Si riprende i suoi spazi. Guardate i Maneskin»

I Negrita al Castello: «Tornare sul palco per noi è rinascere. Il rock? Si riprende i suoi spazi»

di Ferruccio Gattuso

C’era una volta un decennio in cui i suoni (dopo la sbornia sintetica anni Ottanta) risalirono all’origine del rock: la chitarra tornava a prendersi lo spazio che meritava, le band o erano live o non erano. Quel decennio erano i Novanta, e una band come i Negrita, in quella stagione, lo spazio seppe prenderselo tutto. Dopo la lunare prigionia del lockdown i Negrita tornano live stasera al Castello Sforzesco con La Teatrale Summer Tour 2021. A raccontarlo è Drigo, chitarrista e membro storico dei Negrita.

Che effetto fa, Drigo?

«Per noi tornare è una rinascita. Chi credeva che un concerto senza pubblico fosse realizzabile ha compreso che i fan hanno lo stesso peso specifico delle band».

Il ritorno è però unplugged, per una band che ha il Dna elettrico: è stato facile o difficile vestirsi di acustico?

«Facile, perché ancora prima di questo tour ci eravamo dedicati a questo progetto. Riarrangiare i brani è stato stimolante. In più, alla sfida acustica abbiamo aggiunto quella di una rilettura dei brani con più parti strumentali e un tocco di improvvisazione. Per un live da seduti è la condizione perfetta».

A proposito di acustico: è di queste ore la notizia che i Negrita sono la prima band dopo molto tempo a essere protagonista di un Mtv Unplugged.

«La proposta fattaci da Mtv per noi è esaltante: la ciliegina sulla torta di un progetto che viviamo come una liberazione.

Se pensiamo ai live storici di Mtv Unplugged, come Sting, Eric Clapton o quel capolavoro che fu il live dei Nirvana, la cosa non può che riempirci d’orgoglio. La registrazione avverrà il 31 luglio nella tappa di Arezzo».

L’evento sarà presentato a novembre durante la Milano Music Week: che rapporto avete con la città?

«Per noi rockettari venuti dalla provincia toscana Milano è sempre stata la metropoli capace di ripagarci di tutto. Qui abbiamo una ricca fan base, un sacco di amici. Milano è una città che ci piace frequentare».

Avete album in progetto?

«Il lockdown ha generato una cosa curiosa in noi: riuscivamo a comporre musiche, ma le parole non uscivano. La sensazione era quella di essere piccoli di fronte a ciò che stava succedendo. Ora ci siamo riaccesi».

La stagione del Covid finirà, il rock tornerà a prendersi la scena?

«Noi Negrita siamo ottimisti. Dopo l’isolamento, il rifugio nella musica registrata, la voglia di aggregazione e di live si farà sentire. Tornerà anche la musica suonata per davvero. L’exploit dei Maneskin, ad esempio, non va preso sottogamba».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Luglio 2021, 11:25
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