Janis Joplin, in scena il lato fragile del rock

Janis Joplin, in scena il lato fragile del rock

di Ferruccio Gattuso

Il rock è una cicatrice indelebile nella storia della musica, e anche se da un po’. C’è stato un tempo in cui era contemporaneo, non viveva di furbi manierismi, macinava chilometri e, purtroppo, anche vite. Janis Joplin fu una di quelle. Janis – Take another little piece of my heart di Luca Cecchelli e Davide Del Grosso, prodotto dal Teatro del Buratto e atteso all’Estate Sforzesca questa sera racconta, in forma di monologo, la donna e l’artista attraverso frammenti di vita cui dà volto e voce l’attrice Marta Mungo.

«Lo spettacolo era previsto nel 2020 – spiega Luca Cecchelli – nel 50° della morte. Ma il personaggio Joplin resta attuale a prescindere dalle date: come si racconta nella pièce, questa ragazza di Port Arthur, nella provincia texana, subì casi di bullismo per i suoi atteggiamenti e la sua bisessualità.

Mi piace pensare che un pubblico giovane possa vedere in lei non solo una grande artista ma anche una teenager passata da traumi giovanili che non sono diversi dai nostri». Giudicare un artista per la sua sincerità creativa e avere pietas verso i suoi errori umani: qualcosa di difficile in tempi di puritanesimo da cancel culture.

«Le dipendenze di Janis Joplin appartengono alla sfera privata, non spetta a noi giudicare, difatti lo spettacolo si astiene da questo», conferma Cecchelli. Sul palco, Marta Mungo evoca Joplin attraverso un paio di occhiali o un cappello, certo non imitando ciò che non è inimitabile: una voce unica. «La musica affiora nel racconto – conclude Cecchelli – ma ciò che conta è la sua storia di giovane donna».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Giugno 2021, 09:27
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