Violi: «Ambulanze nel caos, servizio da ripensare. Magari come negli Usa»
di Angela Calzoni
«Dopo la riforma del settore voluta dal governo Monti, il servizio è stato affidato a una serie di associazioni distribuite sul territorio, che si reggono su una minoranza di professionisti e centinaia di volontari. Il risultato è che il settore dell’emergenza e dell’urgenza è nel caos, e costa pure troppo: oltre 200 milioni di euro all’anno».
Tutta colpa dei bandi?
«Non si riesce a capire come mai ci siano cooperative che vengono da altre regioni, perfino dalla Calabria, e vincono dei bandi facendo concorrenza a associazioni storiche, che hanno centinaia di volontari e che a quei prezzi non riescono a garantire il servizio. Gli ospedali, però, non si fanno nessuna domanda e continuano a fare gare come se niente fosse».
Incidono anche i turni troppo lunghi dei soccorritori?
«Alcune Croci chiedono ai dipendenti di fare turni aggiuntivi da volontari nonostante la legge lo vieti. Il sistema informatico di Areu permette di sapere chi è a bordo dei mezzi di soccorso, ma i controlli sono troppo blandi. In caso contrario, emergerebbe immediatamente se qualcuno fa due turni, uno retribuito e uno no, magari anche di fila».
Equipaggi composti solo da volontari, per consentire alle Croci di contenere i costi, non sempre però intervengono al meglio.
«In tanti casi non hanno la formazione necessaria. I medici notano spesso che i volontari non stabilizzano i pazienti e danno a tutti l’ossigeno, anche quando non è necessario. Così, quando il malato arriva in pronto soccorso, bisogna aspettare almeno 45 minuti perché il sangue torni normale e si possa intervenire».
Come si può risolvere il problema?
«Servono paramedici professionisti, assunti direttamente dagli ospedali. Adesso magari un’ambulanza arriva da Monza e deve portare il paziente all’ospedale di Bergamo: i soccorritori non conoscono bene le strade, la struttura e i medici. Si perdono minuti preziosi. Se invece si crea una squadra che vive all’interno del pronto soccorso, come avviene in Germania e negli Usa, il servizio migliora».
E il budget?
«Facendo un po’ di ordine, si potrebbero allineare anche i costi».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Maggio 2018, 06:30
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