In Lombardia e intorno a Milano avanza l’arancione “scuro”. E il rischio sempre più concreto è che la Regione diventi rossa da lunedì 8 marzo. Il governatore Attilio Fontana, visto i contagi che galoppano, ci sta ragionando: vorrebbe giocare in anticipo per non inseguire il virus, ipotizzando che l’arancione "strong" a macchia di leopardo potrebbe non bastare a placare la corsa del Covid che ha ripreso a ritmo sostenuto per il dilagare della variante inglese. La “mutazione” più contagiosa «è stata identificata nel 64% dei positivi», ha dichiarato l’assessora al Welfare Letizia Moratti. Rispetto al 54% del dato nazionale. La Britisch è diventata dominante, forse costringendo a chiudere tutto. Per ora, la certezza è che da oggi e fino al 10 marzo altri 200 Comuni piombano nell’arancione rafforzato, dove alle normali misure dell’arancione si prevede lo stop di tutte le scuole, eccetto i nidi, il divieto di recarsi nelle seconde case e smart working se possibile. Si tratta di Como e provincia (148 Comuni), 18 paesi nel mantovano, 8 nel cremonese, oltre al capoluogo; 13 nel pavese e 10 nella Città Metropolitana: Motta Visconti, Besate, Binasco, Truccazzano, Melzo, Liscate, Pozzuolo Martesana, Vignate, Rodano, Casarile.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Marzo 2021, 09:03
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