Francesco morì a 12 anni, un medico a processo: «Operato troppo tardi, poteva essere salvato»

Francesco morì a 12 anni, un medico a processo: «Operato troppo tardi, poteva essere salvato»

Aveva solo 12 anni, non aveva patologie pregresse e, con la giusta diagnosi e un'operazione tempestiva poteva salvarsi. Ne sono convinti i consulenti del giudice di Lodi a cui si sono rivolti i genitori di Francesco Rogelio Palomino Conga, dodicenne di origini sudamericane morto il 30 dicembre 2019 all'ospedale di Vizzolo Predabissi (Milano), 60 ore dopo essere stato ricoverato per un blocco intestinale.

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Francesco, morto a 12 anni: «Poteva essere salvato»

I genitori di Francesco, assistiti dall'avvocato Giuseppe Badolato, sono ricorsi in sede civile contro l'Asst di Melegnano e della Martesana, mentre un medico è a processo in sede penale. E per i consulenti, se Francesco fosse stato sottoposto ad una diagnosi appropriata e ad un intervento chirurgico tempestivo, le «probabilità di sopravvivere sarebbero state del 90-97%».

Francesco, morto a 12 anni. I consulenti: «Condotte omissive»

Gli esperti hanno esaminato la documentazione sanitaria, spiegando che «si ritiene che sussista un nesso causale tra condotte omissive dei sanitari e il decesso del giovane paziente».
«Le probabilità di sopravvivenza sono maggiori nei pazienti giovani e senza co-morbilità, soprattutto se la diagnosi viene posta precocemente e l'intervento viene eseguito tempestivamente evitando che l'intestino vada incontro a necrosi (si ricorda che nel caso del giovane, in sede di laparotomia, venne rinvenuta una massiva necrosi tale da rendere necessaria una ampia resezione intestinale di circa 3 metri)», spiegano i consulenti. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Settembre 2022, 20:48
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