Coronavirus, parla uno dei contagiati da Mattia: «Viviamo in quarantena, non ho problemi respiratori e la febbre non supera i 37.8»

Coronavirus, parla uno dei contagiati da Mattia: «Viviamo in quarantena, non ho problemi respiratori e la febbre non supera i 37.8»
Uno dei malati di Coronavirus parla per la prima volta. Si tratta di un ragazzo infettato da Mattia, il paziente uno di Sacco. Il ragazzo spiega che tra i contagiati nessuno sta così male da dover essere ricoverato e che stanno trascorrendo la loro degenza in casa.

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Il paziente, intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato di avere 37.8 circa come temperatura, di non aver avuto difficoltà respiratorie ma di avere ogni tanto qualche colpo di tosse. Racconta di essere stato contattato da un'infettivologa di Milano che dopo avergli chiesto come si sentisse gli ha detto di essere affetto da Coronavirus. »Ho fatto un respirone e mi sono detto: stai tranquillo e cerca di essere razionale. E così ho cominciato a convivere con lui», ha raccontato il 37enne intervistato.

I contagio è avvenuto durante la partita di calcetto. I due hanno giocato insieme, sono stati seduti uno accanto all'altro: « Quando si è saputo che era in ospedale, venerdì, tutti quanti ci siamo messi volontariamente in isolamento e sabato ci hanno fatto i tamponi». Di tutta la squadra per ora 6 sono risultati positivi, ma di alcuni tamponi devono ancora arrivare i risultati.

Spiega che i medici gli hanno detto di stare in quarantena, insieme alla moglie, che però è risultata negativa al virus. Deve evitare di sudare, di affaticarsi, prendere la tachipirina al bisogno, misurare costantemente la temperatura e chiamare il 112 se dovesse avvertire dei peggioramenti dello stato di salute. Con gli altri è in contatto tramite WhatsApp e attraverso la chat cercano di incoraggiarsi anche in modo ironico, l'un l'altro. 

La vita in quarantena non è facile, racconta: «Ascolto musica, parlo al telefono, mando messaggi, e poi non so più quanto calcio e documentari ho visto. Me ne sto a guardare il cane che gioca con mia moglie in giardino. Vorrei tanto abbracciarla ma non si può», i due devono mantenere distanze di sicurezza per evitare il contagio: «Dormiamo in stanze separate e usiamo bagni diversi. Io disinfetto il mio ogni volta che lo uso. Stiamo rigorosamente a più di due metri di distanza. Mangiamo e parliamo in lontananza».

 
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Febbraio 2020, 17:10
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