Coronavirus, camere penali: «Fermare processi non urgenti, preoccupati per la salute dei magistrati»

Coronavirus, camere penali: «Fermare processi non urgenti, preoccupati per la salute dei magistrati»
«Chiediamo la sospensione dei processi non urgentissimi, almeno sino alla data del 5 marzo 2020». È questa la richiesta delle Camere Penali del diritto internazionale ed europeo, l'associazione di penalisti cui aderiscono i professionisti specializzati nel diritto penale e delle estradizioni. L'emergenza Coronavirus ha spinto il gruppo a rilasciare una nota ufficiale con cui sollecita «le autorità giudiziarie competenti alla sospensione delle attività del processo penale ordinario, in particolare le udienze dibattimentali e quelle innanzi al gup, salva la celebrazione dei processi urgenti, le convalide di arresto e le attività volte alla tutela dell'ordine pubblico immediato».

In particolare si fa riferimento alla presenza nelle aule di testimoni e altre figure tecniche che provengono da ogni area d'Italia, anche da quelle quelle considerate a rischio. «Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la tutela della salute dei magistrati e di tutte le persone che per il loro ruolo pubblico rappresentino i gangli del funzionamento della macchina democratica - ha dichiarato all'ANSA l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere Penali -. L'associazione ritiene auspicabile l'adozione di piani di prevenzione più severa, e non a macchia di leopardo. Se l'interruzione delle attività universitarie e scolastiche è stata ritenuta necessaria, altrettanto importante dovrebbe essere considerata la sospensione dei processi non urgentissimi, almeno sino alla data del 5 marzo 2020. Il timore degli aderenti è anche rivolto alla tutela della popolazione carceraria, che va protetta nella massima misura, per evitare che il sovraffollamento provochi fenomeni di espansione dell'infezione e problemi di gestione della popolazione detenuta».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Febbraio 2020, 18:14
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