Botte a detenuto in cella, verso il giudizio 11 guardie di San Vittore
Il pm Leonardo Lesti ha notificato l'avviso di chiusura delle indagini per intralcio alla giustizia, lesioni, falso e, tra l'altro, sequestro di persona in quanto in uno dei due episodi di pestaggio, il migrante sarebbe stato portato in un luogo separato della casa circondariale. Uno degli agenti, inoltre, lo scorso novembre è stato arrestato per aver intimidito un compagno di cella del tunisino chiamato a rendere testimonianza.
Il detenuto - da quasi un anno a Opera - lo scorso febbraio in video conferenza ha deposto nel procedimento a Velletri. A sporgere denuncia era stato proprio il tunisino, Ismail Ltaief, assistito dall'avvocato Alessandra Silvestri. Da qui le indagini e poi, lo scorso novembre un incidente probatorio davanti al gip Chiara Valori, per cristallizzare le asserite vessazioni e botte denunciate dal tunisino mentre si trovava a San Vittore confermati tra l'altro da due testi oculari e da una consulenza medico legale che attribuisce i segni di violenza che l'uomo aveva sul corpo a oggetti (per esempio tirapugni) non compatibili con quelli che si trovano in genere in cella.
Gli agenti di San Vittore indagati sono stati trasferiti altrove e anche la vittima da giugno dell'anno scorso si trova ad Opera e risponde del tentato omicidio di un egiziano.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Aprile 2018, 15:35
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