Viviana Parisi, tentativo di suicidio a giugno nei certificati medici. Ma per la famiglia è un incidente

Video
Viviana Parisi aveva già tentato il suicidio a giugno e ora si indaga su due certificati medici fatti dall'ospedale Covid di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). La famiglia, tuttavia, pensa che non si sia trattato di un suicidio e pensa ad una versione alternativa, qualla dell'incidente: «Viviana era salita su quel traliccio perché il bambino si era perso nel bosco. E poi è caduta». E non si placa l'ira del papà di Gioele, Danele Mondello, che scrive un post su Facebook allegando un video: «Questo video me l'hanno mandato. Non so cosa pensare. Lo stavano cercando così a mio figlio?». Daniele Mondello che aggiunge: «Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo». Il filmato postato su Fb sembra mostrare un cameraman che sta riprendendo il cammino di un militare per realizzare, probabilmente, un 'video di copertura' per servizi di un telegiornale o di una trasmissione televisiva.

 

Questo video me l'hanno mandato. Non so cosa pensare...lo stavano cercando così a mio figlio?

Pubblicato da DANIELE MONDELLO su Giovedì 20 agosto 2020
 

La famiglia: «Sul traliccio per cercare Gioele, poi la caduta»



«Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo Gioele». Ne è convinto Claudio Mondello, legale e cugino di Daniele Mondello, che su Facebook espone una sua teoria su cosa è accaduto a Caronia. «Il bambino sfugge alla vigilanza della madre - è la sua ricostruzione nel dopo incidente stradale - e si allontana. Forse anche solo di pochi passi. Probabilmente qualcosa, in quello scenario di campagna, attira la sua attenzione oppure lo spaventa. La madre, terrorizzata, cerca disperatamente di trovarlo, ma i suoi tentativi falliscono». «Al fine di meglio orientarsi, quindi, decide di salire sul pilone della corrente -aggiunge il post- e guadagnare una posizione di privilegio rispetto al luogo circostante. È vero che il traliccio è posto più in basso rispetto alla collina adiacente, ma è l'unica tipologia di struttura che consenta di guardarsi intorno a 360 gradi. È compatibile, pertanto, con l'idea di chi voglia perlustrare la zona limitrofa; probabilmente (così ipotizzo) per guadagnare il contatto visivo col bambino».

«Da quella posizione - ipotizza ancora Claudio Mondello - Viviana, finalmente, rintraccia Gioele: si affretta a scendere, ma, probabilmente per evitare di perdere tempo, ritiene preferibile saltare.
Questa scelta le è fatale. Da questo punto in poi faccio mia la ricostruzione di chi ha restituito Gioele alla propria famiglia: Giuseppe Di Bello, ex brigadiere dei Carabinieri. È probabile - sottolinea - che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto (forse un suino nero dei nebrodi; in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado). Quanto sopra deve essere vagliato, in modo accurato, e supportato da evidenze tali da rendere impossibile ogni alternativa possibile. Un lavoro - conclude Claudio Mondello - che impone pazienza, rispetto e silenzio».




 

I referti


Viviana Parisi aveva già tentato il suicidio a giugno e sembra che i primi di agosto avesse dato segni di volerci riprovare. È quanto starebbero ipotizzando gli inquirenti, indirizzati su una pista chiara dai periti. E ora si cerca di fare luce sul perché Viviana Parisi avesse libertà di movimento nonostante il suo stato di salute. I medici dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto in un primo documento del 17 marzo documentano il suo stato di salute. Un secondo certificato, poi, in cui si attestano problemi mentali, viene redatto a fine giugno dallo stesso ospedale, in coincidenza del suo tentativo di suicidio.
 

La scusa dell'acquisto delle scarpe di Gioele


Il 3 agosto Viviana Mondello, dicendo al marito Daniele Mondello che sarebbe andata a Milazzo per acquistare le scarpe nuove a Gioele, avrebbe cominciato il suo viaggio verso un viadotto dell’autostrada Messina-Palermo per buttarsi giù insieme al figlio. E quel telefonino lasciato a casa potrebbe far pensare a una mossa studiata per non essere localizzata.
 

L'incidente


L’incidente in autostrada, tuttavia, potrebbe aver accelerato il piano della donna. 
 

Veglia di preghiera


Una veglia di preghiera si terrà questa sera, a partire dalle 21, a Venetico, il piccolo paese del messinese, dove vivevano Viviana Parisi e il figlio Gioele, trovati senza vita nei boschi di Caronia (Messina). A organizzarla è la parrocchia di Santa Maria del Carmelo di Venetico Marina, guidata dal parroco don Cleto D'Agostino con il sindaco del comune Francesco Rizzo e tutta l'amministrazione comunale. La partecipazione è estesa a tutti coloro che vogliono esprimere «la propria vicinanza alla famiglia» di Viviana e Gioele.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Agosto 2020, 08:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA